A partire da venerdì 13 settembre l’applicazione Carta del Docente è aperta per consentire la gestione del bonus.
Si segnala che ai portafogli dei docenti saranno attribuiti anche i residui relativi all’anno scolastico 2018/2019. Non solo: sono già accreditati i 500 euro per l’anno scolastico 2019-2020.
Carta del docente
La Buona Scuola, la Legge 107/2015, ha introdotto un bonus di 500 euro da utilizzare per l’aggiornamento e l’auto formazione professionale dei docenti di ruolo.
Il bonus viene attribuito agli insegnanti di ruolo delle scuole statali, anche neo immessi in ruolo o con contratto part-time. Sono esclusi i precari e coloro che insegnano in scuole non statali.
Cosa si può acquistare con la Carta del docente
Altra domanda molto frequente, ancora non molto chiara, è cosa acquistare con la carta docente. Ecco una lista fornita dal Miur:
a) libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
b) hardware e software;
c) iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
d) iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
e) titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
f) titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
g) iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
Carta del docente, cosa non si può comprare
Il Miur ha specificato che non possono essere acquistati con il bonus docenti 500 euro:
– smartphone, essendo dei dispositivi che hanno come finalità principale la comunicazione elettronica e non la formazione del docente
– cartucce per la stampante,
– webcam
– penne USB.
– Connessione ADSL, canone RAI e abbonamenti alle Pay TV.
– Viaggi, nemmeno il rimborso spese di viaggio sostenute per raggiungere una rappresentazione teatrale, o un corso di formazione.