La scuola è a caccia di supplenti anche quest’anno. Le operazioni di immissione in ruolo sono terminate anche dopo l’ultima operazione delle surroghe. I posti disponibili e vacanti saranno oltre 150.000. Circa 30 mila immissioni in ruolo sono andate deserte, tra rinunce e congelamenti di ruoli mediante l’articolo 36. Oltre 40.000 diplomati magistrali si ritroveranno con il dilemma del trasferimento al nord per poter accumulare servizio utile. Le graduatorie delle regioni settentrionali sono sguarnite perché la professione da quelle parti non tira. È questa la vera eredità lasciata dal governo Berlusconi con la riforma Gelmini. La scuola è in sofferenza conclamata e con essa anche la continuità didattica.
Salvaprecari in naftalina
Se salta il decreto salva-precari, addio anche alla piccola “ciambella di salvataggio” che lo scorso mese di luglio il governo aveva predisposto per i 50 mila docenti con diploma magistrale rimasti intrappolati a seguito della doppia sentenza negativa della plenaria del Consiglio di Stato: per evitare il danno del licenziamento connesso a quello dell’abbandono della scuola dove sono in servizio si era infatti predisposta la proroga bis della conferma dei contratti sottoscritti a inizio anno scolastico, per scongiurare anche un danno alle scuole, alla didattica e agli alunni del primo ciclo scolastico, che in corso d’anno si sarebbero ritrovati senza il loro maestro. E parallelamente un altro concorso riservato riservato a chi non possiede 2 annualità. Ma se non riprende il dibattito parlamentare non sarà possibile farlo partire.
Dramma sud
Lavorare nelle scuole del Sud resta un miraggio per circa 150.000 docenti. Quello che le cronache scolastiche non riportano è il dramma provocato dall’incapacità politica di superare il dettato della plenaria in Consiglio di Stato. Oltre 30.000 docenti delle Gae infanzia sono impossibilitate ad ottenere l’assunzione a causa dei ruoli con riserva. A questo si aggiunge la beffa dei posti sottratti dalla mobilità nazionale e a quello della mancata rimessa nell’organico di diritto dei posti lasciati liberi dai pensionamenti della quota 100. Se a questo si aggiunge la drammatica situazione dei docenti idonei dei precedenti concorsi del 2016, con l’emendamento che voleva la mobilità volontaria da approvare con la discussione del salvaprecari rimasto ancora sospeso, il lettore ne potrà agevolmente ricavare la stessa immagine proposta dal film Day After.
Fontehttps://www.scuolainforma.it/2019/08/27/scuola-emergenza-supplenze-al-nord-briciole-al-sud.html