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La scuola saluta Bussetti senza rimpianti: i numeri di un fallimento annunciato

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Master per il completamento della classe di concorso area matematica e fisicaIl presidente del consiglio, Giuseppe Conte, si è ufficialmente dimesso: si chiude mestamente l’avventura del governo Lega-Movimento 5 Stelle che, specialmente negli ultimi mesi, aveva mostrato evidenti scricchiolii. La scuola si appresta a salutare il ministro uscente, Marco Bussetti, certamente senza rimpianti: il personale scolastico è rimasto profondamente deluso dalla gestione del ministro leghista, tra progetti di autonomia differenziata e carenza di soluzioni concrete per l’annoso problema del precariato. Come scriveva ieri il quotidiano ‘Italia Oggi’, il Movimento 5 Stelle, ora, aspirerà ad occupare la poltrona del dicastero di Viale Trastevere, raccogliendo una scomoda eredità. Ancora incerto il destino del decreto salvaprecari, si prospetta un inizio anno scolastico particolarmente difficile: potrebbero essere più di 30mila le cattedre che non verranno assegnate (su 53.627).

La scuola accompagna alla porta il ministro Bussetti

‘Per il quarto anno consecutivo – si legge in una nota pubblicata da Anief –  i posti per assumere insegnanti a tempo indeterminato rimangono vacanti. Con il prossimo anno, si batterà il record per il quarto anno consecutivo: più del 50% delle nomine non assegnate e più di 150 mila precari al 30 giugno su 500 mila in lista.’

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La colpa, secondo il presidente Marcello Pacifico, è da attribuirsi alle errate politiche di reclutamento adottate a partire dal 2015. Si è deciso di puntare sui concorsi straordinari piuttosto che sull’utilizzo delle graduatorie ex permanenti e d’istituto da cui si assumono i supplenti.
Non si trovano insegnanti per le immissioni in ruolo – scrive Anief – Più della metà stanno saltando, quando ancora mancano dieci giorni, per concludere con il conseguente aumento del balletto delle supplenze cui gli studenti assisteranno ad anno scolastico iniziato.
Nonostante le rassicurazioni del ministro Bussetti, ci sono delle regioni, soprattutto quelle del Nord Italia, dove la situazione risulta fortemente compromessa.

Pacifico: ‘I nodi stanno venendo al pettine’

Marcello Pacifico sottolinea come “i nodi stanno venendo al pettine. Il sindacato aveva previsto tutto da tempo e anche il Miur, soprattutto per il sostegno, qualche giorno fa aveva fatto intendere che i posti sarebbero avanzati in gran numero: i concorsi, ordinari e straordinari non servono a nulla se non si cambia organizzazione a livello di reclutamento. Devono essere, con un procedimento urgente, riaperte annualmente le GaE (ex graduatorie permanenti dove fino al 2012, dal 1994, è stato inserito il personale in possesso di abilitazione e da cui si nomina per il 50 % dei posti per le immissioni in ruolo e per il 100% delle supplenze annuali e al termine delle attività didattiche, in prima istanza) e deve essere esteso, in caso di loro esaurimento, il doppio canale di reclutamento a graduatorie d’istituto provinciali, con assunzione all’occorrenza dei docenti abilitati di terza fascia, previa frequenza di un corso abilitante obbligatorio. Bisogna permettere l’assunzione anche in altre regioni dalle graduatorie di merito ordinarie e straordinarie, confermando nei ruoli chi ha superato l’anno di prova, ma era stato assunto con riserva.’

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‘Incapacità politica di far incontrare domanda e offerta’

‘In questo modo – conclude Pacifico – almeno fermeremo l’emorragia delle cattedre deserte, uno scandalo solo italiano per l’incapacità politica di far incontrare domanda e offerta. Poi sarebbe necessario adeguare l’organico di fatto l’organico di diritto, per mettere fine a un’anomalia anch’essa tipica italiana dove si ricorre a contratti a termine su posti vacanti violando le regole comunitarie e del diritto del lavoro.”
Laurea in Fisioterapia
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