Nella tarda mattinata di ieri 1 Agosto 2019, l’aula del Senato ha approvato in via definitiva il ddl sull’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione Civica negli istituti di primo e secondo grado. Il ddl si compone di 12 articoli e prevede:
– un minimo di 33 ore all’anno di educazione civica,
– un docente coordinatore senza oneri aggiuntivi,
– un voto in pagella e numerose attività extrascolastiche per approfondire i temi affrontati in classe.
La legge non stanzia però nuovi fondi per l’insegnamento della materia, anzi stabilisce che ”non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e l’amministrazione interessata provvede alla sua attuazione con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”.
L’insegnamento sarà affidato ai docenti dell’area storico-geografica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e ai docenti dell’area economico-giuridica nelle scuole secondarie di secondo grado.
Le ore di educazione civica riguarderanno:
- la Costituzione italiana, soprattutto i primi 12 articoli, ovvero i principi fondamentali su cui si fonda la Repubblica italiana;
- gli elementi fondamentali del diritto, soprattutto nell’ambito del diritto del lavoro;
- fondamenti di diritto dell’Unione europea e Internazionale;
- educazione alla cittadinanza digitale con attenzione anche ai temi di bullismo e di cyberbullismo
- educazione stradale
- rispetto dell’ambiente, sviluppo ecosostenibile, e rispetto del patrimonio storico-artistico italiano;
- educazione alla legalità, al contrasto delle mafie e alla tutela del patrimonio culturale, e storia della Repubblica italiana.
La notizia viene accolta positivamente dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: “Oggi è una giornata storica! Finalmente ritorna l’educazione civica come materia obbligatoria nelle scuole. Un traguardo necessario per le giovani generazioni perché sono i valori indicati nella Costituzione a tenere unito il nostro Paese. Il compito della scuola è di educare alla cittadinanza attiva, al rispetto delle regole, all’accoglienza e all’inclusione, valori alla base di ogni democrazia”.