Le regioni non potranno più assumere i docenti, ma potranno porre dei paletti sulla mobilità dei docenti neoassunti. Molte le competenze sull’Istruzione che sono state modificate all’ultimo tavolo
Fino a 7 anni di stop
Le regioni, secondo quanto prevede l’ultima bozza per l’attuazione dell’autonomia differenziata, avranno facoltà di chiedere al Ministero di alzare gli anni di blocco della mobilità per i docenti neoassunti. Le indicazioni saranno inserite nei bandi di concorso. Ricordiamo che allo stato attuale gli anni di blocco sono 5. Una concessione fatta a Lombardia e Veneto per affrontare il fenomeno della carenza degli insegnanti e il rientro dei docenti emigrati nelle proprie terre.
No ad aumenti stipendiali
Un progetto, quello delle regioni del Nord, che resta, però, monco. Infatti, Lombardia e Veneto avevano chiesto anche di poter integrare lo stipendio dei docenti regionali con una contrattazione integrativa. Lo scopo era di rendere più allettante la permanenza da parte dei docenti emigrati in cerca di lavoro e consentire loro di controbilanciare il sacrificio con stipendi più elevati. progetto che non ha trovato il beneplacito di tutta la maggioranza.
Concorsi restano nazionali
Come già anticipato dalla nostra redazione, salta anche il progetto di tali regioni di bandire concorsi regionali. I concorsi resteranno banditi a livello nazionale, dal Ministero dell’istruzione.
Stop a regionalizzazione curriculi, si ad alternanza scuola-lavoro
Le regioni, inoltre, non potranno intervenire sul curriculo scolastico. E’ anche vero che si trattava di una richiesta evitabile, dato che esiste già da tempo la possibilità dell’utilizzo delle quote di autonomia. Mano libera, invece, per l’alternanza scuola-lavoro. Mentre il Governo centrale ha tagliato i fondi e le ore a livello nazionale, si darà possibilità alle regioni di potenziare i percorsi autonomamente.