Prossima settimana calda per quanto riguarda la questione dell’annullamento del concorso per diventare dirigenti scolastici voluta dal Tar Lazio per l’incompatibilità, presunta, di tre commissari.
Il Ministero ha presentato ricorso a Consiglio di Stato sostenendo che le argomentazioni del Tar sono infondate. Sapremo con molta probabilità la prossima settimana. Nel frattempo siamo in grado di anticiparvi i contenuti del ricorso in appello presentato dal Ministero.
Cosa ha detto il Tar
Il Tar ha argomentato l’annullamento per l’incompatibilità e il conflitto di interessi di tre commissari che hanno contribuito a preparare e approvare i criteri di valutazione e le domande di inglese.
Nel testo della sentenza vengono dati anche i nomi dei commissari che hanno inficiato le procedure concorsuali. Si tratta di Elisabetta Davoli e Francesca Busceti, entrambe impegnate in corsi di formazione per aspiranti dirigenti e che quindi avrebbero potuto avvantaggiare chi ha seguito i loro corsi. E Angelo Francesco Marcucci, sindaco in Campania, quindi con una carica che risulta incompatibile con la partecipazioni a commissioni per i concorsi pubblici.
La difesa del Ministero
Francesca Buscetti
Per quanto riguarda Francesca Buscetti, il Ministero sostiene nel testo del ricorso in appello al Consiglio di Stato che la suddetta ha partecipato a corsi unicamente in materia di contabilità pubblica, rivolti ai Dirigenti scolastici già in servizio nonché ai DSGA. Quindi non a corsi che riguardavano il concorso per diventare dirigenti scolastici. Il corso in questione, sempre secondo quanto riportano le documentazioni inviate dal Ministero al CdS, si sarebbe svolto il 5 novembre 2016, un periodo antecedente rispetto a quello individuato dalla normativa come ostativo per l’incarico di commissario. La Buscetti, non avrebbe svolto, inoltre, ruolo di formatrice per soggetti interessati al concorso per diventare dirigenti.
Elisabetta Davoli
Per quanto riguarda la dottoressa Davoli, invece, il corso svolto per un’associazione formatrice non avrebbe, sempre secondo i documenti presentati dal Ministero, avuto nulla a che vedere con corsi di formazione per il concorso a dirigente. Inoltre, secondo il contratto stipulato dalla Davoli con l’ente di formazione, ella avrebbe ceduto il diritto di utilizzare i materiali forniti, quindi è l’associazione che ha scelto per quali percorsi formativi utilizzarli. Secondo il Ministero, il nome della Davoli compare nei documenti usati dall’associazione esclusivamente al fine di indicarne l’autore.
Inoltre, il Ministero ha citato alcune sentenze del Consiglio di Stato sull’incompatibilità di componenti di commissioni che svolgono attività di formazione. Ed in particolare la sentenza n. 4963/2018, nella quale si legge che “l’incompatibilità di un componente di una commissione esaminatrice nei concorsi pubblici è soltanto quella in grado di influenzare il giudizio della commissione medesima a favore di un candidato piuttosto che di un altro”.
Infine, fa notare il Ministero, l’incompatibilità si può ravvisare qualora vi sia tra tra esaminatore e concorrente un sodalizio di interessi economici, di lavoro o professionali che diano sospetto che la valutazione perda di oggettività. Cosa che, sempre secondo il Ministero, non sarebbe avvenuta.
Angelo Francesco Marcucci
Si tratta del terzo caso di presunta incompatibilità, in quanto Sindaco del comune di Alvignano. Se è vero che i commissari non possono avere anche incarichi politici, sindacali o professionali, è anche vero, sostiene il Ministero, che ciò è valido se c’è qualche elemento di possibile incidenza fra l’attività esercitabile e l’attività dell’ente che indice il concorso.
Nel caso specifico, il Ministero non ravvede incompatibilità tra la carica di sindaco di un comune con meno di 5mila abitanti e l’attività di commissario in un concorso a livello nazionale. Tuttalpiù che, sostiene l’avvocatura di Stato, gli unici candidati al concorso (tre) del comune in questione non si sono presentati agli esami, pertanto non risulterebbe alcun motivo di incompatibilità.
L’interesse pubblico
Il Ministero, infine, fa appello all’interesse pubblico, affermando che ormai le operazioni concorsuali sono in stato avanzatissimo e che mancano soltanto 4 commissioni residue che termineranno giorno 11 luglio e come sia necessario per il buon funzionamento della scuola che le assunzioni dei nuovi dirigenti avvengano in tempo per l’inizio dell’anno scolastico.