Uno slittamento del concorso per assumere nuovi docenti nelle scuole secondarie di I e II grado, questo quanto anticipato dal Ministro ad Orizzonte Scuola in una lunga intervista della quale vi daremo una anticipazione.
Numerose le cattedre vacanti in tutta Italia che necessitano una copertura per garantire qualità del servizio e contemporaneamente consentono di affrontare anche la questione del precariato scolastico.
Fin dai primi giorni dell’insediamento del nuovo Ministro, la questione ha avuto priorità con l’annuncio del bando di nuovi concorsi a cattedra e, dopo un serrato dialogo, una soluzione per i precari della scuola con 36 mesi di servizio.
Ci sono 150.000 cattedre scoperte, assegnate ai docenti con incarico annuale: i concorsi indetti, ordinario e straordinario, e i nuovi Pas, riusciranno solo in parte a risolvere il problema del precariato e il conseguente turnover dei docenti. Cosa intende fare in merito?
Il nostro obiettivo è garantire agli studenti insegnanti in cattedra già dal primo giorno di scuola. E allo stesso tempo abbattere il precariato storico, con una combinazione di misure ordinarie e straordinarie. Abbiamo avviato una nuova stagione di concorsi. Per i docenti che hanno già almeno tre anni di servizio, sia nella scuola statale che nella paritaria, saranno attivati percorsi per consentire l’abilitazione all’insegnamento. Tra le misure straordinarie, un concorso da 24 mila posti circa per chi ha già tre anni di insegnamento nella scuola statale. Bandiremo poi concorsi ordinari: 17.000 posti nell’Infanzia e nella Primaria, più di 24.000 posti nella Secondaria. Il concorso per 17.000 posti sarà bandito entro l’estate. I concorsi per la secondaria, ordinario e straordinario, arriveranno entro la fine del 2019. Vogliamo insegnanti stabili, rassicurati sul proprio futuro, che possano dare continuità agli alunni e alle famiglie. Faremo tutto il necessario. È chiaro che ereditiamo una situazione intricata, effetto di politiche miopi di governi che ci hanno preceduto. Ci vorrà del tempo, ma in un solo anno abbiamo già ottenuto risultati significativi.
Per Secondaria parliamo quindi di uno slittamento, quali sono i motivi?
Nessuno slittamento. Ma un lavoro costante che stiamo facendo dialogando con le organizzazioni sindacali per tenere conto, come dicevo poco fa, anche dei docenti che hanno già insegnato nella scuola.
La gestione del concorso per i dirigenti scolastici sta suscitando polemiche per presunte irregolarità. Che cosa risponde in merito?
Come ho detto in altre occasioni, il concorso viene gestito dall’apparato amministrativo del Ministero, dalla commissione di esame e dalle relative sottocommissioni. Al Ministro spetta l’indirizzo politico del dicastero, non organizzare le prove di un concorso. Né tantomeno giudicare i candidati. Ciò che è certo è che nel caso in cui fossero accertate irregolarità, applicheremo la legge senza se e senza ma. Il mio auspicio è comunque vedere il prima possibile i dirigenti neoassunti in servizio: le scuole hanno bisogno di loro.
Molti alunni diversamente abili risultano spesso sprovvisti del sostegno da parte di personale specializzato. Peraltro, anche le ultime procedure di mobilità hanno consentito a molti docenti di sostegno di passare sulla materia comune. Cosa intendete fare per garantire a tutti gli alunni un sostegno adeguato?
In tre anni specializzeremo 40.000 nuovi insegnanti sul sostegno per garantire un servizio migliore ai nostri alunni. La scuola deve assicurare la migliore formazione possibile a ciascuno studente. Ho firmato il decreto che consente di far partire i corsi per i primi 14 mila posti. Proseguiremo, nei prossimi due anni, con una precisa programmazione che mette al centro il bene della scuola e degli alunni con disabilità. Sin dall’inizio del mio mandato, ho preso un impegno preciso su questo. Uno dei miei primi atti da Ministro, infatti, è stato incontrare l’Osservatorio dedicato all’inclusione scolastica. E proprio nelle scorse settimane il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, un importante provvedimento che interviene per modificare significativamente le nuove norme in materia che sarebbero entrate in vigore il prossimo settembre e che vengono riviste mettendo sempre di più al centro lo studente e le sue necessità. Dobbiamo garantire i diritti di tutti i nostri giovani, nessuno escluso. Dobbiamo renderli protagonisti della loro crescita, costruendo per loro le condizioni per esprimere tutte le loro potenzialità. Da settembre saranno istituti i GIT, gruppi per l’inclusione scolastica. Saranno 450 docenti distaccati in tutta Italia che affiancheranno la scuola e la famiglia nei processi di inclusione e nella scrittura del PEI. Una misura strutturale e permanente.
Tfa sostegno, sono state molte le lamentele e le segnalazioni di malfunzionamenti per la prova preselettiva. Alcuni sindacati, ad esempio lo SNALS, hanno chiesto che tale prova dai prossimi bandi venga gestita direttamente a livello centrale, senza deleghe alle Università. E’ una opzione che state valutando?
Teniamo sempre conto delle segnalazioni che riceviamo. L’obiettivo ultimo è avere insegnanti preparati. E questo passa inevitabilmente dalla formazione, ma anche da una buona ed efficace selezione.