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Esito elezioni europee, cosa cambia per la scuola?

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Preparazione al concorso Nazionale per insegnanti di sostegnoEsito elezioni europee, saranno confermati tutti i temi vicini alla Lega. In primis la regionalizzazione, la strategia del cacciavite per quanto riguarda la Legge 107/15  e l’indifferenza verso il mostro pedagogico delle classi pollaio.

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Esito elezioni europee, un ribaltamento inaspettato o quasi

Le elezioni europee hanno dato il loro esito. La Lega ha praticamente raddoppiato la sua percentuale passando dal 17% al 34% dei consensi. Di contro il M5S ha perso quasi il doppio, dimagrendo l’interesse elettorale di quasi quindici punti in percentuale (32%-17%). Quindi il governo fino a ieri era definito gialloverde. Da qui in avanti sarà presentato a colori invertiti. Quindi verdegiallo. Ovviamente l’inversione cromatica non si ferma a una questione di superficie, ma modificherà i rapporti di forza tra i due movimenti, ridefinendo le priorità del governo.

Le conseguenze per la scuola

Per la scuola ci sarà sicuramente una forte accelerazione sulla regionalizzazione. Se l’obiettivo sarà conseguito, non sarà una cosa di poco conto per la scuola.
Per il resto tutto è già conosciuto e facilmente prevedibile!  Il motivo risiede nell’appartenenza politica del Ministro Bussetti. Nei prossimi mesi non occorrerà aspettarsi dei cambiamenti di rotta sulla “Buona Scuola” e le classi pollaio.
Sulla riforma renziana  conosciamo le  intenzioni del Ministro. Rimandano alla strategia del cacciavite (Fioroni, 2007), finalizzata a migliorare la legge 107/15. Non certamente ad abrogarla o a superarla (v. contratto di governo). Il Ministro Bussetti, infatti aveva dichiarato l’11 agosto 2018 : “come ha anche assicurato il Presidente del Consiglio, reputo che i nodi emersi in questi anni di applicazione vadano affrontati e sciolti completamente, in modo condiviso: quello che propongo è un riallineamento complessivo che ottimizzi un impianto normativo ormai operativo da qualche anno.”
Sulle classi pollaio, priorità nel contratto di governo, conosciamo da tempo l’indifferenza di Bussetti. Ad agosto aveva liquidato la questione, riducendola a un pessimo rapporto tra la scuola e l’utenza.

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Profetiche le parole del Ministro

Qualche giorno fa il Ministro aveva dichiarato che il governo è una bella squadra che ha fatto tante cose positive. Ha scritto L. Rovelli:” Insomma, secondo il responsabile del comparto istruzione, dopo il voto del 26 maggio, le cose resteranno esattamente come adesso: nessun rimpasto, nessun cambiamento nel ‘Governo del cambiamento’. La storia politica del nostro Paese, però, ci ha abituato ad inaspettati ed improvvisi ‘ribaltoni’. Non dovremo attendere molto per sapere se saranno confermate le intenzioni di Bussetti o i dubbi di L. Rovelli si concretizzeranno.

Fonte: www.scuolainforma.it

 

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