La docente sospesa per non aver ottemperato ai suoi doveri di insegnante mentre gli alunni proponevano, in occasione della Giornata della memoria, un video che accostava le leggi razziali del 1938 al recente Decreto Sicurezza, ha avuto dall’Ufficio Scolastico una sospensione per 15 giorni e una decurtazione a metà dello stipendio per il periodo considerato.
Intanto una settimana di sospensione è trascorsa, e l’altra sta per trascorrere tra rimpalli di responsabilità, carte da studiare.
Il Ministro Bussetti è stato abbastanza chiaro nelle esternazioni sulla vicenda: non spetta a lui revocare eventualmente il provvedimento, ma ha affermato che, se coinvolto, avrebbe adottato “un provvedimento più lieve”.
Da canto suo il Ministro Salvini, direttamente interessato dalla questione, ha invece espresso la speranza che la docente possa rientrare presto a scuola ma soprattutto che la docente non andava sanzionata.
Sanzione con decurtazione stipendio
Mettevamo l’accento sul fatto che la docente ha avuto non solo la sospensione dall’insegnamento per 15 giorni ma anche la decurtazione a metà dello stipendio per 15 giorni, come riportato da Repubblica.it
Sulla correttezza o meno della sospensione si sono espresse tante voci, ma poco è stato detto della correttezza o meno della decurtazione dello stipendio.
Le norme sul procedimento disciplinare – ricorda il Corriere.it – sono contenute nel TU 165 del 2001 sul pubblico impiego che è stato modificato dal «decreto Brunetta» (nel 2009) e dal «decreto Madia» (nel 2017).
Il Dirigente Scolastico può decidere sanzioni per mancanze lievi, utilizzando “avvertimento” e “censura” o la sospensione fino a 10 giorni per “atti non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione o gravi negligenze in servizio; o violazioni del segreto d’ufficio inerenti ad atti o attività non soggetti a pubblicità.
Periodi di sospensione più lunghi vengono invece decisi dall’ufficio Scolastico in cui è costituito un apposito ufficio per i procedimenti disciplinari.
La decurtazione dello stipendio, scrive ancora il Corriere, avviene quando vi è una “violazione di obblighi concernenti la prestazione lavorativa, che abbia determinato la condanna dell’amministrazione al risarcimento del danno“.
E’ questo il caso della professoressa Dell’Aria? Quale danno patrimoniale poteva essere stato compiuto?
Sarebbe interessante “leggere le carte” per fugare questo dubbio e avere consapevolezza della corretta applicazione delle norme.
FONTE: https://www.orizzontescuola.it/docente-sospesa-giusto-tagliare-stipendio-cosa-dice-la-normativa/