I diplomati magistrali inseriti con la riserva che attendono ancora l’esecuzione delle sentenze di merito, in questi giorni stanno provvedendo ad inoltrare le domande di aggiornamento. Avevamo illustrato in un altro nostro contributo cosa devono fare quelli inseriti con la riserva. Un interruzione dell’attuale contratto, con la sostituzione di uno a termine, in ossequio alle disposizioni contenute nel decreto dignità, non appare rispettoso della esigenza di garantire la continuità didattica.
La questione, dicevamo, riguarda ancora tutti quei diplomati magistrali che attendono il pronunciamento definitivo del Tar. Verosimilmente molti di loro accetteranno incarichi di supplenza annuale (31/08) o al termine delle attività didattiche (30/06). I soggetti che hanno ottenuto il ruolo, con la clausola risolutiva espressa di scioglimento in caso di esito negativo, nel frattempo vivranno una situazione in tutto e per tutto simile a quella dell’anno scolastico 2018-2019. A questo punto facciamo un salto indietro nel tempo e torniamo alla questione novellata col decreto dignità.
Al fine di assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2018/2019 e di salvaguardare la continuità didattica nell’interesse degli alunni …
Non è ancora una certezza, in quanto siamo solamente nel campo delle ipotesi. Al riguardo non c’è ancora nessuna novità che provenga dal ministero. L’unica certezza di cui disponiamo è quella costituita dal depennamento e dalla revoca del contratto a tempo indeterminato.
È in questo preciso momento che nasce il problema: garantire la continuità didattica. Sarebbe auspicabile che il Miur decidesse se e come salvaguardarla anche per il prossimo anno scolastico. Soltanto un provvedimento ad hoc renderebbe possibile preservarla.