Grazie all’intesa siglata tra i sindacati della scuola e il Miur il 23 Aprile scorso torna l’abilitazione all’insegnamento, stando alle informazioni trapelate in questi giorni verrà ripristinata anche la possibilità di conseguire l’abilitazione all’insegnamento, possibilità però riservata ai soli docenti che soddisfano determinati requisiti, all’interno dell’articolo andiamo a vedere quali sono le novità di questo accordo e cosa prevede all’atto pratico.
Nuova abilitazione all’insegnamento: chi potrà partecipare e come funziona
Come abbiamo evidenziato grazie al recente accordo tra il Miur e i Sindacati ritorna l’abilitazione all’insegnamento, era dal 2014 che non veniva concessa ai docenti la possibilità di poter conseguire l’abilitazione per aspirare ad un posto di ruolo, all’epoca c’era il TFA II ciclo che in realtà non venne mai messo in pratica sostituito dalla riforma del reclutamento dal FIT.
Al momento le informazioni sul nuovo reclutamento non sono molte e non sono dettagliatissime, al momento è noto che potranno conseguire l’abilitazione all’insegnamento, i dcenti che pur non essendo abilitati hanno prestato servizio nelle scuole per almeno tre anni.
Nel dettaglio, l’anno di servizio dovrebbe essere considerato come valido solo se continuativo per almeno 180 giorni.
Secondo i calcoli fatti dai sindacati i docenti interessati dal nuovo reclutamento dovrebbero essere circa 40.000 ma ovviamente non potranno essere assicurati posti per tutti i docenti interessati.
Per quanto riguarda altri requisiti tutto è rimandato al 6 maggio 2019 data in cui si discuterà delle contrattazione ed anche delle agevolazioni in favore dei precari storici da prevedere nel prossimo concorso scuola.