In questi giorni si è svolto un importante incontro tra i Sindacati della Scuola e il Miur, durante l’incontro è stato raggiunto un accordo sulla scuola pubblica italiana che di fatto ha evitato lo sciopero del 17 maggio 2019 che i sindacati avevano proclamato per diverse motivazioni, ma cosa preve nel dettaglio l’accordo siglato tra il Miur e i Sindacati? Nell’articolo riassumiamo i punti salienti dell’accordo con le novità previste anche per l’aumento degli stipendi.
Intesa sindacati-MIUR sulla Scuola, ecco cosa prevede l’accordo siglato
L’accordo raggiunto tra i sindacati della scuola e il Governo verte essenzialmente su 3 temi importanti della scuola che negli ultimi mesi hanno tenuto banco e sono:
- Aumento di stipendio con il rinnovo del contratto;
- lotta al precariato
- addio al progetto di regionalizzazione della scuola.
L’accordo raggiuno soddisfa quasi tutte le sigle sindacali che si sono dette soddisfatte dell’accordo raggiunto con il Miur, l’accordo è stato siglato da FLC Cgil, Cisl, e Uil Scuola, Snals e Gilda.
Uno dei temi più interessanti soprattutto per i docenti è l’aumento dello stipendio previsto, secondo l’accordo il Governo si impegna nell’individuare ulteriori risorse da destinare al rinnovo del contratto, così da riconoscere un aumento di stipendio maggiore rispetto a quanto previsto dall’ultima Legge di Bilancio.
Ma l’accordo sugli stipendi come abbiamo evidenziato non è l’unico tema trattato all’interno dell’accordo, secondo l’intesa raggiunta il governo si impegna ad effettuare anche nuove assunzioni, in particolare di docenti precari, così come di unicità nazionale del sistema scolastico italiano, l’obiettivo quindi è quindi di eliminare il precariato all’interno della scuola e tra i docenti.
Altra tema molto importante è la regionalizzazione della scuola, un tema molto discusso negli ultimi mesi dove alcune regioni hanno rivendicato la gestione della scuola a livello regionale e non nazionale, i sindacati che sono sempre stati contro la regionalizzazione sono riusciti a far valere il principio per cui la Scuola – denominata “del Paese” – “è e resta unitaria” su tutto il territorio nazionale.
Nel rispetto di questo principio il Governo si impegna a garantire e a salvaguardare l’unità e l’identità culturale del sistema nazionale di istruzione, prevedendo nel contempo un sistema di reclutamento – valido sia per i docenti che per il personale ATA – uguale su tutto il territorio nazionale.