Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza.
Roma, 5 febbraio – Sabato 9 febbraio CGIL, CISL e UIL manifesteranno unitariamente contro la legge di bilancio 2019 che lascia irrisolte molte criticità, non propone soluzioni incisive per il mondo del lavoro, non parla ai giovani.
“La FLC CGIL ha lanciato a novembre la campagna #StabilizziamoLaScuola che propone una soluzione transitoria e straordinaria per risolvere i disastri di inizio anno scolastico che stiamo presentando in assemblee in tutta Italia. Vogliamo portare in piazza i problemi del precariato scolastico manifestando contro provvedimenti ancora una volta ingiusti e inefficaci”, afferma Francesco Sinopoli.
“L’attuale sistema di reclutamento, più volte rimaneggiato negli ultimi anni”, prosegue Sinopoli, “ha prodotto forti disfunzioni e manifestato scarsa efficacia, tanto che a settembre 2018 l’anno scolastico è partito con 32.217 cattedre non assegnate ai ruoli, e con altri 56.564 posti liberi da assegnare a supplenza tra deroghe sul sostegno e organico di fatto. A settembre 2019 se ne aggiungeranno oltre 40.000 che si libereranno per effetto di ‘Quota100’, consegnando l’avvio del prossimo anno scolastico ad un’ulteriore situazione di caos e di mancanza di insegnanti che avrà ripercussioni sulla continuità didattica. Senza contare l’aggravio di lavoro per le segreterie scolastiche”.
Ecco la nostra proposta di una fase transitoria. Occorre istituire una graduatoria per titoli che ricomprenda, in ordine, il personale già abilitato presente nelle seconde fasce d’istituto (dai docenti della scuola secondaria ai diplomati magistrali ai laureati in Scienze della formazione primaria) e, a seguire, coloro che sono presenti nelle terze fasce d’istituto della scuola secondaria e hanno maturato 3 anni di servizio.
I docenti collocati in posizione utile per la nomina sarebbero assegnati ad una scuola con incarico al 31 agosto e, contemporaneamente, seguirebbero un corso/concorso per l’abilitazione in servizio. Dopo la valutazione positiva del percorso svolto, il contratto sarà trasformato a tempo indeterminato. Il percorso formativo, svolto in collaborazione tra scuola e università, dovrebbero essere a carico dello stato. La fase a regime prevede concorsi con cadenza annuale, sulla base dei fabbisogni delle diverse regioni.
Conclude Sinopoli: “Prima di avviare un nuovo modello di reclutamento, abbiamo bisogno di uscire dalla condizione di emergenza che connota l’attuale sistema, con una fase transitoria coerente, solida ed efficace, che coniughi tempi ristretti nelle assunzioni e qualità della formazione in ingresso, con l’obiettivo di garantire un regolare avvio del prossimo anno scolastico”.