Sono scaduti i termini per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso pubblico per esami e titoli bandito per la copertura di 2.004 posti di direttore dei servizi generali e amministrativi(area D del personale Ata) e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale Concorsi ed esami, n. 102 del 28 dicembre 2018.
Visti i dati PSN ha elaborato una speciale tabella in cui sono confrontati il numero delle domande in rapporto ai posti messi a concorso e da cui si può notare che le regioni con più possibilità per i candidati sono il FVG (5,10%), Piemonte (4,59%), Liguria (4,21%), Lombardia (3,50%), Veneto (3,27%) con le possibilità più basse per la Puglia (0,42%), Calabria (0,51%), Molise (0,63%), Abruzzo (0,64), Sicilia (0,70%) e Campania (0,79). Con questi dati la media nazionale è pari a 1,95% con 102.900 candidati per 2.004 posti, quindi ogni 100 concorrenti solo 2 passeranno.
Le domande di partecipazione pervenute sono state 102.900. Le Regioni con il maggior numero di domande inoltrate sono Campania (20.143), Lombardia (12.885) quindi circa il 30% proviene da queste due regioni (quasi una ogni 3 domande). Seguono poi Sicilia (10.695), Lazio (9.833) con queste prime 4 regioni che hanno raccolto 53.556 domande (più del 52% dunque). Seguono ancora Emilia Romagna (7.524), Puglia (6.876), Calabria (6.534) e Toscana (5.233), via via tutte le altre con le regioni con meno domande quali Molise (474), Liguria (1.259), Basilicata (1.331) e FVG (1.451).
Per partecipare al concorso gli aspiranti dovevano essere in possesso dei diplomi di laurea, delle lauree specialistiche e delle lauree magistrali di cui all’allegato A del decreto ministeriale 18 dicembre 2018, ovvero di analoghi titoli conseguiti all’estero considerati equipollenti o equivalenti ai sensi della normativa vigente.
In deroga ai predetti requisiti sono stati ammessi a partecipare al concorso anche gli assistenti amministrativi che alla data del 1° gennaio 2018 avevano maturato almeno tre anni interi di servizio, anche non continuativi, sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto anni, nelle funzioni di direttore dei servizi generale e amministrativi (Dsga) purché in possesso rei requisiti culturali di cui alla tab. B allegata al Ccnl 29/11/2007 (laurea specialistica in giurisprudenza; in scienze politiche sociali e amministrative, in economia e commercio o titoli equipollenti).
Poiché a livello di ogni singola regione il numero delle domande di partecipazione risulta, essere superiore a quattro volte il numero dei posti disponibili, alle prove di esame previste dal bando di concorso saranno ammessi solo coloro che avranno superato un test di preselezione computer-based, test che si svolgerà contemporaneamente in tutte le diciassette regioni oltre che nel Friuli-Venezia Giulia lingua italiana e Friuli-Venezia Giulia lingua slovena, nel giorno che sarà fissato con apposito avviso nella Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2019.
Alle prove scritte sarà ammesso un numero di candidati pari a tre volte il minimo dei posti messi a concorso da ogni singola regione. Saranno anche ammessi tutti i candidati che nella suddetta prova avranno conseguito un punteggio pari a quello del candidato nell’ultima posizione utile oltre a quelli portatori di handicap.
L’elevato numero delle domanda di partecipazione al concorso, seppur presumibilmente ridotto in fase di preselezione, rischia, se tutte le operazioni non si svolgeranno nei tempi stabiliti, di non consentire la nomina dei vincitori prima dell’inizio dell’anno scolastico 2019/2020 come era nelle intenzioni del legislatore e nelle speranze degli oltre duemila uffici di segreteria da tempo privi di un direttore dei servizi titolare. Una previsione non assolutamente auspicabile.
Fonte: www.professionistiscuola.it