Colpo di scena in Parlamento, ieri intorno alle 23, l’emendamento contenente un aumento di posti a Sud per il tempo pieno è stato ripresentato e sarà votato oggi. Alla ricerca delle coperture finanziarie.
L’allarme dell’Ascani
Ieri, l’onorevole Ascani ha lanciato un allarme perché, negli emendamenti presentati in mattinata da Governo e Relatori non ce n’era nemmeno uno sulla scuola. In attesa c’erano molti docenti, a partire da quanti attendevano i posti in più a Sud per il tempo pieno.
Non c’erano i fondi
Secondo quanto riferitoci dalle nostre fonti il problema è che c’erano 150 proposte di modifica sul tavolo del Ministero dell’economia e che le risorse non bastavano per tutti. Pertanto, nel primo pomeriggio di domenica era stato presentato soltanto un pacchetto di 50 proposte che non includevano la scuola, né il tempo pieno, Le ipotesi in campo erano due: intervento in Senato con pacchetto scuola ad hoc che includesse anche il tempo pieno; un secondo pacchetto di emendamenti.
Tempo pieno ricomparso questa notte
In due diverse trance, sono state presentati due pacchetti di proposte emendative alla legge di bilancio, in entrambe ci sono voci che riguardano la scuola. Tra gli emendamenti presentati quello a prima firma Marzana, che punta ad un incremento di posti a Sud per il tempo pieno, pari a 2mila.
Il fatto di essere stato ripresentato non dà, comunque, la certezza della copertura finanziaria per realizzare il progetto.
Si tratta di un finanziamento così suddiviso: 226,73 milioni nel 2019, di 328,63 milioni nel 2020, 322,92 milioni nel 2021, 325,75 milioni nel 2022, 325,42 milioni nel 2023, 324,55 milioni nel 2024, 323,59 milioni nel 2025, 321,93 milioni nel 2026, 319,59 milioni nel 2027 e 318,90 milioni di euro annui a decorrere dal 2028.
Cosa accadrà adesso?
L’emendamento adesso dovrà essere votato e se si riterrà che le coperture finanziarie saranno sufficienti andrà in Senato per il secondo passaggio insieme al resto della Legge finanziaria.
Di certo è che, questo gesto, se andrà in porto, non potrà non essere considerato se non un primo passo per colmare il pesante divario in termini di servizi scolastici tra Nord e Sud. E’ stato, infatti, stimato che per rimettere al passo le regioni meridionali relativamente al tempo pieno sarebbero necessarie circa 15mila cattedre, non certo 2mila.