Potrebbe essere questa una delle novità del concorso straordinario per infanzia e primaria, il cui bando è atteso per fine anno e che sta seguendo l’iter di autorizzazione.
Prova orale non selettiva
I candidati del concorso straordinario – aperto a diplomati magistrale e laureati in SFP con due anni, negli ultimi otto, di servizio specifico per l’ordine richiesto svolti nella scuola statale – dovranno sottoporsi ad una prova orale di natura non selettiva.
Alla prova sarà dunque assegnato un punteggio ma la commissione non potrà decidere per la bocciatura. Naturalmente il punteggio della prova (unito a quello dei titoli, in cui sarà preponderante quello dei servizi) sarà determinante per l’accesso al ruolo in tempi brevi.
Le griglie di valutazione
Negli ultimi concorsi, quello del 2012 e quello del 2016, le griglie di valutazione sono state predisposte dalla singola commissione (con aggravio di lavoro e tempo impiegato per la preparazione). Le scelte della commissione, a volte molto differenti tra le varie regioni, sono state alla base di numerose contestazioni da parte dei candidati.
Per il concorso straordinario l’idea del Miur è quella di utilizzare griglie di valutazione identiche per tutte le regioni, predisposte da una commissione ministeriale. Questo velocizzerà i tempi della commissione, renderà la valutazione standard per tutte le regioni, porrà le commissioni stesse al riparo da eventuali contestazioni in merito alla predisposizione.
L’obiettivo è quello di permettere, laddove ci saranno i posti, le assunzioni a partire dall’a.s. 2019/20.