Dopo il clamoroso errore del 3 agosto sull’apertura delle GaE, si torna con i piedi per terra e a parlare del concorso straordinario riservato ai diplomati magistrale e laureati in scienze della formazione primaria, che dovrà essere bandito entro 60 giorni dall’entrata in vigore della futura legge in via d’approvazione.
Come sappiamo, per partecipare al concorso, è necessario che i diplomati magistrale e i laureati possano dimostrare 24 mesi di servizio nella scuola statale svolti negli ultimi 8 anni.
Per anno scolastico cosa si intende?
Calcolo dei 180 giorni
Un anno di servizio è valido quando si raggiungono i 180 giorni.
Ciò vuol dire che per partecipare, secondo quanto riporta l’articolo 11, comma 14, del legge 3 maggio 1999 n. 124., bisogna aver prestato servizio, anche non continuativo, per almeno 180 giorni in un anno scolastico.
In alternativa, viene considerato valido il servizio dal 1/02 al termine degli scrutini o esami. Tali giorni di servizio obbligatori, ricordiamo, devono essere stati svolti negli ultimi 8 anni, alla data di scadenza del bando.
Attenzione: non è possibile sommare servizi che si riferiscono ad anni scolastici differenti, per cui i 180 giorni vanno calcolati solo per un anno scolastico.
Per cui, in definitiva, non è necessario aver accumulato due anni di servizio per intero, ma che ogni anno abbia almeno 180 giorni di servizio o l’assunzione a tempo determinato per un intero quadrimestre dal 1° febbraio. Sempre negli ultimi otto anni.
Concorso straordinario: requisiti e articolazione
Quindi, proviamo a ricapitolare come dovrebbe essere il concorso straordinario per i diplomati magistrale:
– possono partecipare al concorso straordinario i diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 e i laureati in Scienze della Formazione Primaria che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, presso le scuole statali.
– La partecipazione al concorso, relativamente ai posti di sostegno, è consentita a coloro i quali siano in possesso dei succitati requisiti più il titolo di specializzazione (anche conseguito all’estero e riconosciuto in Italia).
Il concorso si articola in:
una prova orale non selettiva (massimo 30 punti);
valutazione titoli (massimo 70 punti).
Sarà l’anzianità di servizio a fare la differenza
Quindi, a fare la differenza, nella graduatoria finale che si andrà a determinare, a seguito del concorso straordinario per il cui accesso sono previsti almeno due anni di servizio nella scuola statale, sarà soprattutto l’anzianità di servizio.
Come riferito dall’onorevole Azzolina del Movimento Cinque Stelle, stiamo parlando di un concorso straordinario per 12 mila posti, che sono di più rispetto ai 7 mila inizialmente previsti. Parliamo di 12 mila posti in cui sarà valorizzato il servizio di quei docenti che hanno lavorato per anni all’interno della scuola primaria e dell’infanzia.