La questione dei contributi INPSmancanti rischia di far saltare il banco, di mandare la scuola in TILT. L’allarme lo ha lanciato il quotidiano Il Messaggero che ha fastto il punto sulla situazione e sui relativi rischi.
I contribuiti mancanti di fatto stanno bloccando i pensionamenti 2018: “Se non mandiamo in pensione chi ne ha diritto, saltano anche le assunzioni e i trasferimenti per il prossimo anno”, tuonano gli ex provveditorati agli studi.
I pensionamenti del 2018 sono parecchio corposi, le domande pervenute sono oltre le 35mila, ma a bloccarli c’è appunto il conteggio dei contributi ed è corsa contro il tempo per permettere la quiescenza a migliaia di docenti.
A subire maggiormente il disagio sono le maestre, la maggior parte ha iniziato la carriera con supplenze brevi e a quanto pare molte supplenze non compaiono fra i contributi versati e dimostrarlo diventa davvero difficile.
Pensionamenti 2018 e burocrazia
Oltre ai contributi mancanti occorre fare i conti con la burocrazia. Prima del passaggio all’INPS gli uffici scolastici regionali dialogavano con l’INPDAP attraverso una procedura snella e veloce, adesso non è più così, a gestire tutto è l’INPS. “Le pratiche – scrive il Messaggero – si stanno impantanando tra carte e burocrazia tanto che il rischio è quello di veder fermare tutta la macchina organizzativa, o almeno una buona parte, con possibili ripercussioni sull’avvio del prossimo anno scolastico”.
Insomma l’ennesimo pasticcio lasciato in eredità dal precedente governo che rischia di far saltare il banco. Sappiamo che l’INPS sta facendo i salti mortali per garantire i pensionamenti a chi ne ha diritto. E’ stata costituita una task force allo scopo di superare le difficoltà, ma ancora oggi non è possibile scongiurare il pericolo.