Il primo giorno di scuola del 2018 potrebbe rivelarsi problematico per molte scuole dell’infanzia e della primaria: lo sciopero del Saese, proclamato da tempo per altri motivi, a cui hanno aderito una decina di sigle sindacali non rappresentative ma decisamente agguerrite, tra cui i comitati di base, Cub, Anief e Mida, potrebbe determinare la mancanza contemporanea di migliaia di maestri. Se dovesse essere confermata la previsione del 30% di adesioni, il disagio sarà notevole.
Al centro della questione c’è sempre l’esito negativo del Consiglio di Stato, reso pubblico lo scorso 20 dicembre, a collocare nelle GaE i diplomati magistrale fino al 2002.
In ballo il destino di 40mila maestri precari: l’elenco dei sit-in
Per sensibilizzare il Miur nell’optare per una soluzione politica al problema – in ballo c’è il destino professionale di oltre 40mila maestri – i sindacati hanno organizzato anche una serie di sit-in: il principale si svolgerà a Roma, dalle ore 9.00, davanti al ministero dell’Istruzione a Roma
Altri sit-in sono previsti dinanzi agli Uffici Scolastici Regionali di Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Catanzaro e Bari.
Al momento, l’esito dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato appare decisamente incerto. L’impressione è che a due settimane dalla sentenza, il Miur sia giunto ad un bivio: da una parte c’è la possibilità di applicare il verdetto in modo “secco”, come auspicano i colleghi maestri precari laureati in Scienze della Formazione Primaria, oltre che una parte di quelli inseriti nelle GaE dopo aver vinto il concorso a cattedra; dall’altra, ci sono i diretti interessati, difesi dai sindacati, che chiedono di non perdere la possibilità di accedere all’immissione in ruolo (in primis quei 5mila che lo avevano ottenuto con riserva e tra non molto se lo vedranno sfilare).
Il Miur prende però tempo
Intanto, il Miur prende tempo e ribadisce che la decisione del Consiglio di Stato “non ha effetti immediati su tutte le situazioni giuridiche soggettive dei diplomati magistrali o dei controinteressati” e che la sentenza “riguarda i diplomati magistrali che hanno conseguito il titolo entro il 2001/2002, che non risultavano inseriti nelle Graduatorie permanenti all’atto della loro trasformazione in Graduatorie ad esaurimento nel 2007 e che recentemente hanno proposto ricorsi per ottenere comunque l’inserimento nelle citate Gae”.
Per il Miur, infatti, “la sentenza non ha alcun impatto, né immediato né futuro sui diplomati magistrali, già di ruolo o ancora oggi iscritti nelle Gae, che risultavano già iscritti nelle Graduatorie permanenti nel momento in cui la legge 296 del 2006 le ha trasformate in Graduatorie ad esaurimento. Per essere inclusi nelle Gae avevano dovuto infatti conseguire o l’idoneità in un concorso pubblico per titoli e esami, o frequentare e superare un corso straordinario organizzato dal Miur finalizzato al conseguimento dell’idoneità per la scuola elementare o dell’abilitazione per la scuola materna, corso destinato esclusivamente a coloro che erano in possesso del diploma magistrale o di scuola magistrale e di determinati requisiti di servizio”.
L’obiettivo dell’amministrazione è uniformare le sentenze
La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, intanto cerca di gettare acqua sul fuoco, parlando di “allarmismo ingiustificato”: la responsabile del Miur ha fatto capire che sarà determinante il parere dell’Avvocatura dello Stato, attraverso cui uniformare le sentenze che al momento contengono esiti e destini anche completamente diversi.
Solo una volta arrivato quel parere, la Fedeli si è detta pronto a riconvocare le organizzazioni sindacali, rimaste deluse dall’incontro di qualche giorno fa. Anche Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, del resto, chiedono “una soluzione politica in grado di ricomporre i diritti di tutti”, attraverso la quale “riaprire le graduatorie d’istituto per permettere l’inserimento dei docenti che, collocati in GaE e quindi in prima fascia d’istituto, erano stati esclusi dalla seconda fascia”.
Il peso non indifferente della campagna elettorale
I sindacati minori sono sul piede di guerra. I Cobas parlano di “vergognosa sentenza” da ribaltare. L’Unicobas chiede una soluzione urgente. L’Anief, che ha presentato ricorso alla Cedu, ricorda che “già in due occasioni le Gae sono state riaperte dal Parlamento, nel 2008 e nel 2012, senza attendere il parere dell’Avvocatura dello Stato, peraltro ancora in ingiustificato silenzio”.
Intanto, anche i partiti politici si stanno occupando del caso. Negli ultimi giorni, diversi esponenti hanno fatto a gara nel chiedere un esito favorevole agli oltre 40mila precari ricorrenti con diploma magistrale. Anche la disponibilità della ministra a trovare una soluzione condivisa sembra orientata verso questo epilogo.
Una posizione quasi all’unisono, peraltro, su cui sembra pesare non poco la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche fissate per il prossimo 4 marzo. L’idea del corso-concorso ad hoc, di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa, appare sempre più inevitabile.