Corrado Zunino su Repubblica.it pone l’attenzione su un passaggio del nuovo concorso per docenti, che nella primavera 2018 coinvolgerà circa 80.000 aspiranti, in possesso del titolo idoneo per l’accesso alla classe di concorso richiesta e i 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.
Il decreto legislativo n. 59 del 13 aprile 2017 afferma all’art. 6 Prove orali comma 4 “La prova orale consiste in un colloquio che ha l’obiettivo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato in tutte le discipline facenti parte della classe di concorso, con particolare riferimento a quelle che eventualmente il candidato non abbia scelto nell’ambito della prova di cui al comma 2, di verificare la conoscenza di una lingua straniera europea almeno al livello B2 del quadro comune europeo, nonché il possesso di abilita’ informatiche di base.”
Questo è quanto riferito su Repubblica, ma specifichiamo meglio, per chiarire alcune fake news circolanti in merito su altri siti.
Alla prova orale del concorso sarà verificata, oltre alle conoscenze e competenze del candidato in tutte le discipline facenti parte della classe di concorso, con particolare riferimento a quelle che eventualmente il candidato non abbia scelto nell’ambito della prova scritta, anche la conoscenza di una lingua straniera europea almeno al livello B2 del quadro comune europeo, nonche’ il possesso di abilita’ informatiche di base.
Pertanto, come già accaduto nei precedenti concorsi del 2012 e del 2016, i candidati durante la prova orale dovranno dimostrare di conoscere una lingua straniera (di solito quella più scelta è l’inglese), al livello B2.
Non è richiesta la certificazione, è richiesto di dimostrare, all’interno della prova, di possedere tale conoscenza al livello B2. Naturalmente è bene che ciascun aspiranti valuti bene, fin da adesso, qual è la strada migliore per ottenere tale conoscenza.
La certificazione B2 pertanto non è richiesta per la prova orale né è richiesta come titolo di accesso, dato che i requisiti sono già stati stabiliti dal comma 5 dello stesso decreto e sono, come già detto, il titolo di studio + i 24 CFU. Il decreto e il successivo bando dovranno rispettare tali indicazioni.
La prova orale si svolgerà secondo queste modalità sia per le classi di concorso comuni (naturalmente per le classi di concorso di lingua la prova è interamente in lingua), sia per il sostegno che per le classi di concorso ITP.
Quanti punti per la prova in lingua
Quanto varrà l’accertamento di tale conoscenza? Non c’è ancora una tabella di valutazione dei titoli per il concorso per non abilitati, ma è possibile fare riferimento a quella già approvata per l’imminente concorso per abilitati, che assegna 3 punti su 40 alla capacità di comprensione e conversazione nella lingua straniera prescelta.
Insegnanti valutatori impreparati
Ma la situazione è complicata dal fatto che gli insegnanti attualmente assunti a tempo indeterminato, alcuni dei quali verosimilmente presenteranno la domanda per far parte delle commissioni valutatrici, non hanno un elevato grado di conoscenza della lingua. Ossia, ci aspetterebbe che il valutatore avesse una competenza superiore rispetto al candidato, ma nella maggioranza dei casi non è così.
Secondo una ricerca condotta dal Miur nel 2015 e una svolta dalla Fondazione Intercultura il 57% degli insegnanti ammette di avere un grado basso di preparazione. Alle superiori solo il 18% degli insegnanti ha una una preparazione strutturata, e di solito non si innalza rispetto ai livelli B1 o B2.
Potrà quindi accadere che il candidato abbia una preparazione superiore, relativamente alla lingua, rispetto all’esaminatore. Ci auguriamo di no.
Fonte.https://www.orizzontescuola.it/concorso-non-abilitati-primavera-2019-possibili-3-punti-prova-orale-livello-b2-inglese-impreparato-57-degli-insegnanti/