La ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato il decreto per il concorso riservato ai docenti già abilitati, col quale si gradueranno in una lista di merito regionale i docenti da assumere per la selezione per la scuola secondaria e a cui potranno partecipare sia i precari in possesso di un’abilitazione ma rimasti fuori dal precedente concorso che i docenti già di ruolo come stabilito dalla recente sentenza della Corte Costituzionale.
E’ il primo dei due concorsi previsti dalla fase transitoria del nuovo reclutamento seguito alla riforma della Buona scuola che dovrebbe interessare circa 80 mila potenziali precari, inseriti nelle graduatorie a esaurimento o nelle graduatorie di seconda fascia di istituto. Un numero destinato a crescere sia per la sentenza della Consulta che ha dichiaralo illegittima la legge 107/2015 nella parte in cui escludeva i prof già di ruolo dalle future selezioni e sia per le numerose pronunce del Tar che stanno riconoscendo l’abilitazione ai docenti itp in possesso del solo diploma di scuola secondaria.
Ma è la possibilità di partecipare per chi ha già un contratto a tempo indeterminato che potrebbe far esplodere i numeri dei partecipanti ad una selezione riservata e facilitata che lo ricordiamoprevede soltanto una prova orale e la valutazione dei titoli.
Docenti di ruolo che parteciperanno alla prossima selezione riservata principalmente per provare a trasferirsi dalle regioni del Nord a Sud utilizzando cosi lo strumento del concorso per avere possibilità sul 100% dei posti vacanti e disponibili piuttosto che attendere in alternativa le operazioni della mobilita con possibilità molto ridotte visto il 30% dei posti ad essa riservati.
Ma il bando non sarà emesso subito visto che il provvedimento dovrà ora essere registrato dalla Corte dei conti e soltanto dopo il Ministero potrà emanare il bando per la presentazione delle domande di partecipazione.
La selezione dovrebbe tenersi entro febbraio 2018 ma con l’apertura ai docenti di ruolo si rischiano tempi biblici visto l’estensione ad una platea così vasta tenendo presente che anche chi non riesce ad ottenere da anni la mobilità territoriale o professionale potrebbe tentare di giocare questa carta per poter spostare la propria sede di titolarità.
Questo appena avviato sarà solo il primo dei 3 concorsi previsti per il 2018: oltre al primo riservato ai docenti già abilitati ci sarà il secondo riservato ai precari che hanno al loro attivo più di tre anni di servizio ma privi di abilitazione (quelli di terza fascia). L’ultimo sarà quello destinato i neo-laureati che d’ora in poi potranno salire in cattedra solo dopo un percorso triennale di formazione universitaria e tirocini nelle scuole (il cosiddetto FIT).
Il concorso riservato agli abilitati non sarà selettivo prevedendo solo una graduazione dove tutti saranno «vincitori. Questo potrebbe significare tempi molto lunghi per l’immissione in ruolo specie per le classi di concorso più affollate – come quelle di «discipline giuridiche ed economiche» – per le quali potrebbero volerci anni, sopratutto se si sceglie una regione del Sud con le graduatorie a esaurimento e quelle del concorso 2016 ancora piene.
II concorso sarà organizzato a livello regionale e si articolerà in una prova orale e nella successiva valutazione dei titoli, a cui seguirà un percorso annuale di prova. Saranno valutati gli anni di servizio svolti sino a 5 punti per ciascun anno e al massimo fino a 30 punti, e saranno considerati anche i titoli professionali dai dottorali di ricerca, che pesano per 15 punti, all’abilitazione scientifica nazionale, vale 6 punti, ai master, 1,5 punti.
Anche l’abilitazione all’esercizio della libera professione, sempre che abbia attinenza per Ia classe di concorso per la quale si partecipa, ha un valore 1.5 punti. Il successivo anno di prova dovrà verificare la padronanza degli standard professionali. Il docente sarà affiancato da un tutor e sarà incardinato in un a scuola su cattedra vacante e disponibile con il trattamento dovuto a un supplente avente contratto di durata annuale sara sottoposto a verifiche in itinere e al termine dell’anno se la valutazione sarà positiva, il docente diventerà definitivamente di ruolo. I candidati per fare istanza di partecipazione devono essere in possesso dell’abilitazione per la classe di concorso relativa, anche per il sostegno, conseguita entro il di maggio 2017.