Fare meglio di quello che abbiamo fatto noi al Governo non è facile: lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, rispondendo a chi gli chiedeva se si ricandida alla guida del Paese.
“Il Partito democratico ha fatto le primarie per scegliere il proprio candidato premier, il punto però, il senso di questo viaggio, non è buttarla sulle persone ma di ragionare delle idee, dei risultati concreti”, ha spiegato l’ex premier a Trani, il 23 settembre, al termine della presentazione del suo libro parlando delle prossime elezioni politiche.
Poi ha aggiunto: “C’è chi dice che si poteva fare meglio, certo, ma cosa ci propongono gli altri a cominciare da Salvini e Grillo, vogliono forse togliere gli 80 euro, vogliono forse licenziare 100mila insegnanti della buona scuola, vogliono forse aumentare le tasse, portare il canone Rai oltre i 100 euro, levare la quattordicesima ai pensionati, eliminare i sussidi per il lavoro e gli incentivi sul fisco?”.
Renzi, quindi, per rimanere alla scuola, sembra voler ricondurre alle 100mila assunzioni attuate con l’approvazione della Buona Scuola, senza però soffermarsi sulle enormi critiche che sono subentrate a seguito delle novità che ha portato la riforma.
In particolare, per avere assunto i docenti precari anche a mille chilometri da casa, oltre che per avere anche introdotto il bonus merito, gli ambiti territoriali, la chiamata diretta, l’allargamento dell’alternanza scuola-lavoro e altro ancora.
Quindi, qualora il Partito Democratico dovesse rimanere al Governo, sarebbe molto improbabile una virata sull’ultima riforma della scuola.
Mentre Renzi parlava, fuori montavano le proteste. “La Puglia che lotta non ti vuole”, c’era scritto su uno degli striscioni di un gruppetto di militanti di Alternativa comunista che nella piazza della cattedrale di Trani, antistante il museo dove si è svolta presentazione del libro del segretario del Pd Matteo Renzi, hanno manifestato il loro dissenso.
Fra i contenuti della protesta, illustrati dal coordinatore regionale, Michele Rizzi, la contrarietà a Tap, alle trivellazioni a largo delle coste pugliesi, e critiche alla gestione di sanità e anche della scuola.