Il vecchio diploma magistrale ha vinto ancora una volta. Il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia, Margherita Bortolaso, lo scorso 13 giugno ha emesso una sentenza di accoglimento di un ricorso proposto da un gruppo di maestre veneziane. La nuova vittoria per le insegnanti con il vecchio diploma magistrale trova risalto nella cronaca del quotidiano veneto Il Gazzettino. Nell’articolo viene spiegato che la questione in discussione non riguardava l’inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento, filone aperto dopo la storica sentenza del Consiglio di Stato del 2014.
Il giusto punteggio
Dopo l’introduzione, grazie alla Legge n.53/2003, del corso di Laurea in Scienza della Formazione Primaria, per poter insegnare alla suola primaria non bastava più avere il vecchio diploma quadriennale. Le ricorrenti erano iscritte nelle Gae in virtù del superamento del concorso del 1999 ma il punteggio posseduto non garantiva la nomina in ruolo. E’ in questo contesto che si inserisce la questione della corretta attribuzione del punteggio del diploma magistrale. Il giudice del lavoro Margherita Bortolaso ha sentenziato che il valore abilitante del diploma da diritto a 6 punti da aggiungere in graduatoria.
I sei punti in più
Le insegnanti erano difese e assistite dai legali della Gilda. L’avv. Alessandro Checchetto, in collaborazione con i colleghi Mario Scopinich e Maurizio Olivetti, ha spiegato al Gazzettino come al diploma magistrale sia stato riconosciuto un titolo aggiuntivo, avendo le tre maestre già l’abilitazione da concorso. I sei punti in più in graduatoria si possono rivelare determinanti nella riduzione dei tempi di attesa per uno scorrimento in ruolo. Altre insegnanti nella stessa situazione attendono ora una medesima pronuncia.
Il commento della Gilda
Per Gilda Scuola è la rappresentante Alessandra Michieletto a spiegare il riequilibrio nelle percentuali di assunzione da graduatoria ottenuto con questa sentenza. “Abbiamo anche ottenuto – spiega la Michieletto – che vengano ridotte le percentuali dei posti accantonati dall’Ufficio scolastico regionale del Veneto. La norma prevede infatti che, in caso di assunzioni, il 50% dei posti vengano dati ai vincitori di concorso e l’altra metà a chi si trova nella graduatoria ad esaurimento. C’è però un quindici per cento dei posti che devono essere accantonati per le graduatorie di merito. In Veneto questa percentuale era accresciuta fino al trenta per cento, di fatto sottraendo posti a chi si trova nelle graduatorie ad esaurimento. In pratica – conclude la rappresentante della Gilda Veneto – il giudice ha rimesso equilibrio alle assunzioni.”
Fonte:http://www.scuolainforma.it/portale/2017/06/26/il-diploma-magistrale-vale-6-punti-graduatorie-da-rifare.html