Il nuovo contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie potrebbe contemplare una soluzione di giusto equilibrio tra le esigenze di mobilità auspicate dal personale interessato e quelle di continuità didattica.
Continuità didattica che viene invocata dal Ministro Fedeli quando parla di ritorno alla normalità per le assegnazioni provvisorie del personale docente per l’a.s. 2017/18, facendo intendere di non essere intenzionata a concedere alcuna deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo.
Ma la contrattazione avviata questa settimana al Miur fa registrare un clima diverso, i sindacati si fanno portavoce di precise istanze da parte dei docenti, che non nascono da capricci o individualismi ma spesso da obiettive esigenze familiari, che le immissioni in ruolo a partire dal 2015 hanno reso più difficili.
“Per il contratto integrativo sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, che si sta mettendo a punto in questi giorni – scrive la UIL nel documento conclusivo messo a punto a Montecatini, riunito per l’esecutivo nazionale del sindacato– va trovato il giusto equilibrio, che solo la contrattazione può realizzare, tra le legittime esigenze di mobilità del personale e la garanzia di continuità didattica degli alunni che va garantita in coerenza con la ratio della legge, senza bisogno di blocchi e inutili divieti punitivi”
E infatti nei giorni scorsi l’Amministrazione ha presentato un contratto che prevede specifiche tutele per le precedenze relative ai genitori con figli gravemente disabili e per quelli con figli piccoli.
Sarà sufficiente questo per garantire “il giusto equilibrio”?
Non ci sono ancora proposte più concrete, attendiamo l’esito delle riflessioni da parte dei sindacati.