Con un comunicato congiunto i responsabili delle strutture di comparto nazionali dei dirigenti scolastici di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL RUA, SNALS CONFSAL affermano che le procedure per il passaggio dei docenti dall’ambito alle scuole definite dal CCNI sulla mobilità non rappresentano una limitazione delle prerogative dirigenziali ma consentono invece al dirigente scolastico di svolgere appieno i compiti di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane che legge e contratto gli affidano.
Nell’operazione di passaggio da ambito a scuola è infatti il dirigente scolastico ad essere titolare della proposta dei requisiti da selezionare fra quelli presenti nell’elenco nazionale allegato al contratto e ad essere titolare della proposta dei criteri oggettivi con cui compararli in caso di parità. In Collegio dei docenti è il dirigente scolastico a guidare la discussione sui requisiti, condividendone gli esiti nella delibera finale.
Non sono accettabili interpretazioni del CCNI che considerino quello del collegio un semplice parere non vincolante o che prevedano l’individuazione discrezionale da parte del dirigente scolastico dei criteri comparativi con cui misurare i requisiti definiti nella delibera o che infine consentano il ricorso a colloqui per valutare la rispondenza dei docenti presenti nell’ambito alle finalità del POF triennale.
Si tratta di interpretazioni fuorvianti non contemplate dal contratto, impugnabili davanti al giudice del lavoro.
L’individuazione dei requisiti e dei criteri oggettivi attraverso una delibera del Collegio dei docenti diventa per il dirigente scolastico la garanzia di una procedura equa, oggettiva e trasparente con cui vengono individuate le professionalità necessarie all’attuazione del POF triennale e vengono tutelati i diritti dei lavoratori.
Leggi le linee guida fornite dai sindacati
I Dirigenti scolastici applicano leggi e contratti
I dirigenti scolastici di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, che rappresentano la maggioranza dei dirigenti scolastici del Paese, attueranno il CCNI sull’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole sottoscritto dai Sindacati e MIUR il 12 aprile 2017 perché sanno che i contratti sono fonti di diritto e, in materia di rapporto di lavoro, hanno funzione normativa cogente.
Il CCNI sulla mobilità per l’a.s. 2017/2018, richiamandosi alle indicazioni contenute nella legge 107/15 e tenendo conto del successivo Accordo Governo-MIUR di Palazzo Vidoni del 2016, ha costruito una procedura che valorizza il ruolo dei dirigenti e del collegio dei docenti.
I dirigenti scolastici di FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, ritengono che il ritorno, sia pur parziale, della mobilità dei docenti nell’alveo contrattuale rappresenti un primo significativo passo nella direzione del ritorno al contratto anche di tutte le materie che riguardano il rapporto di lavoro dei dirigenti scolastici.
Formazione, mobilità, salario accessorio, sanzioni disciplinari, valutazione devono tornare anche per i dirigenti scolastici nella piena disponibilità del negoziato contrattuale.
FLC CGIL Gianni Carlini |
CISL Scuola Paola Serafin |
UIL Scuola RUA Rosa Cirillo
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SNALS Confsal Pasquale Ragone |