Scaduti i termini per la presentazione delle domande di mobilità relative all’anno scolastico 2017/2018, non sono pochi i docenti che nutrono ancora dubbi sull’opportunità o meno di tentare di spostarsi dall’attuale sede di titolarità, per riavvicinarsi ai propri affetti familiari. Quest’anno infatti, dopo gli esiti ben noti della mobilità obbligatoria nazionale straordinaria per coloro che erano entrati in ruolo grazie allalegge 107, non c’è, per i neoimmessi nè tantomeno per i docenti già in ruolo, alcun obbligo di presentare domanda. Chi è entrato in ruolo nel 2016 ha già titolarità su ambito è in servizio su una sede che non è, come era in passato, provvisoria, ma che si può considerare definitiva, grazie all’incarico triennale. Gli unici in qualche modo obbligati a presentare domanda sono i sovrannumerari nazionali che, con la precedente mobilità non avevano trovato collocazione sul territorio nazionale e quindi erano stati provvisoriamente assegnati sulla provincia di immissione.
Una volta scaduti i termini di presentazione della domanda, pur non essendoci la possibilità di modificare in alcun modo i dati inseriti e le scelte effettuate, la normativa prevede, in caso di ripensamenti, la possibilità di revocare la domanda stessa.
In proposito, il comma 4 dell’art. 2 dell’Ordinanza Ministeriale 221 del 12 aprile 2017 afferma “Termine ultimo per la presentazione della richiesta di revoca delle domande: dieci giorni prima del termine ultimo per la comunicazione al SIDI o all’ufficio dei posti disponibili.”
Successivamente, il comma 2 dell’art 5 specifica: “E’ consentita la revoca delle domande di movimento presentate o la regolarizzazione della documentazione allegata. La richiesta di revoca deve essere inviata tramite la scuola di servizio o presentata all’Ufficio territorialmente competente ed è presa in considerazione soltanto se pervenuta non oltre il quinto giorno utile prima del termine ultimo, previsto per ciascuna categoria di personale nell’art. 2 della presente O.M., per la comunicazione al SIDI dei posti disponibili”.
Data la diversificazione delle date di scadenza dei termini per la comunicazione dei dati al SIDI, abbiamo predisposto una tabella per chiarire tutte le scadenze. In allegato inoltre un modello per la stesura della revoca stessa, da inviare, per raccomandata, o meglio ancora, via PEC, all’usp di titolarità.