Sono in arrivo sul tavolo del ministro Fedeli i pareri delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Unificata Stato-Regioni e Autonomie locali sugli otto schemi di decreti delegati della Buona Scuola.
Per il personale precario della scuola è il decreto della formazione iniziale e reclutamento a riscuotere maggiore interesse, soprattutto per le norme transitorie che dovrebbero recuperare in via straordinaria diverse quote di docenti finora esclusi dai concorsi o dalle GAE.
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È bene ricordare, innanzitutto, che lo schema di decreto riguarda esclusivamente la scuola secondaria, ignorando che molte situazioni sono analoghe alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria, escluse da qualsiasi proposta con prossimi contraccolpi prevedibili per l’assetto dell’intero sistema.
Allo schema di decreto n. 377 predisposto dal Miur e che già prevede prima del 2020-21 quote di posti riservati ai docenti già abilitati e a quelli inseriti in terza fascia delle graduatorie di istituto con almeno 36 mesi di servizio, le commissioni propongono anche di consentire l’accesso a neo laureati che abbiano conseguito almeno 24 crediti formativi in “discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche”.
Le commissioni propongono attenzione per altri gruppi di precari, compresi il superamento del 10% delle graduatorie di merito degli attuali concorsi che salverebbe idonei senza assicurare loro un posto, anziché prevedere graduatorie nazionali degli idonei esclusi che potrebbero andare a coprire migliaia di posti vacanti del concorso.
Un esempio per capire: in Lombardia l’attuale concorso lascerà vacanti centinaia di posti di sostegno, mentre in Campania (ma non solo) l’elenco di idonei di quel concorso va ben oltre il 10% di inclusi nella graduatoria di merito, senza speranze di immissione in ruolo. Un’eventuale graduatoria nazionale (per chi tra gli idonei volontariamente voglia iscriversi) darebbe il ruolo (pur lontano da casa) e assicurerebbe stabilità al sistema.
A questo punto sarà interessante vedere se e quanto proposto dalle commissioni parlamentari potrà essere recepito dal decreto legislativo finale che il Consiglio dei Ministri dovrà recepire entro il 17 aprile prossimo.
Fonte: www.tuttoscuola.com