Fino allo scorso anno i codici meccanografici delle scuole cambiavano dalla sede centrale alla succursale mentre, a partire dall’anno scolastico 2017/2018 i codici saranno unici per tutti, sia per gli IIS che per gli Istituti Comprensivi. Con il cambiamento di questo codici, cambia anche la norma sulla mobilità e quindi, i docenti si chiedono come scelto a chi tocca la sede distaccata in un altro comune.
In seguito a queste variazioni, la domanda di mobilità su scuola sarà richiesta per l’intero Istituto compresa la sede associata, questo, naturalmente comporterà un problema e cioè stabilire chi dovrà 
essere assegnato alla sezione associata in comune diverso dalla sede centrale. A risolvere la questione, fatta eccezione per una richiesta volontaria da parte del docente, sarà la contrattazione d’Istituto tra Ds e Rsu della scuola. Infatti, come riporta latecnicadellascuola.it, il comma 7 dell’art.3 del CCNI mobilità 2017/2018 dispone che, in applicazione dell’art 1 comma 5 della legge 107/15, venga previsto di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell’autonomia e di riorganizzazione dell’intero sistema di istruzione, istituendo l’organico dell’autonomia.
I posti di una autonomia scolastica, ferme restando le prerogative dei Dirigenti scolastici e degli organi collegiali relative all’assegnazione dei docenti alle classi e alle attività, sono assegnati, nel limite delle disponibilità destinate ai movimenti, secondo le modalità e i criteri definiti dalla contrattazione di istituto, contrattazione che dovrà concludersi in tempi utili per il regolare avvio dell’anno scolastico al 1° settembre 2017.
In conclusione, i posti vacanti e disponibili della sede non principale e quindi in un comune diverso, possono essere assegnati soltanto ai docenti che chiedono mobilità e non a chi è già titolare nella scuola.
fonte:oggiscuola.it
