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Mobilità, chiamata diretta: domani incontro decisivo al Miur

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ecampusnuovoLa giornata di domani sarà importante per molti insegnanti che attendono con ansia la pubblicazione del prossimo CCNI sulla mobilità relativamente all’a.s. 2017/2018. Il tema del confronto si concentrerà sulla famosa tematica (tanto odiata) della chiamata per competenze, meglio nota come ‘chiamata diretta‘. La questione è sicuramente importante e fondamentale, in quanto dovrebbe stabilire i termini e le modalità con cui dovranno effettuarsi, da parte dei docenti, i passaggi dagli ambiti territoriali prescelti alle loro scuole di destinazione.

Chiamata diretta: scontro tra Miur che vuole i 36 requisiti scelti dai Presidi e i sindacati che pretendono il coinvolgimento del Collegio Docenti

Il dibattito che si prospetta nelle prossime ore sembra essere totalmente in salita, sia per il Miur ma soprattutto per i sindacati. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la volontà dello stesso ministero sarebbe quella di confermare in ‘toto’ i 36 requisiti attuali che gli insegnanti dovrebbero possedere per essere prescelti dai Dirigenti Scolastici all’atto della loro ‘assunzione’. Sarebbero proprio i Presidi, inoltre, secondo il Miur a indicare l’ordine di priorità dei requisiti per la loro assunzione.banner-certificazione-inform-new

Un peso discrezionale, questo, troppo criticato nei mesi passati dai sindacati e da tutta l’opinione pubblica. A questo proposito, la volontà dei sindacati, avvalorata anche dai contenuti dell”accordo siglato lo scorso 30 dicembre, sarebbe quella di delegare tale scelta, sotto forma di parere, agli organi collegiali delle singole istituzioni scolastiche, con in testa il Collegio dei Docenti. Tale organo, di fatto, diventerebbe fondamentale per proporre i requisiti determinanti l’assunzione dei nuovi insegnanti che intendono trasferirsi anche da scuola ad ambito territoriale.

L’accordo del 30 dicembre sotto analisi del MEF e del Ministero della Funzione Pubblica

In conclusione, la trattativa non è solo in salita ma diventa fondamentale per il PD soprattutto per il prosieguo di questa legislatura. La questione è alquanto attuale e assolutamente scottante. Ricordiamo, tra l’altro, che l’accordo firmato il 30 dicembre è sotto la lente d’ingrandimento dei ministeri del MEF e della Funzione Pubblica che presto esprimeranno i loro pareri di fattibilità.

PD tra l’incudine e il martello: la trattativa sulla chiamata diretta non può interrompersi perché a rischiare, questa volta, è il PD della ministra Fedeli

Pensare di interrompere la trattativa sulla mobilità per il prossimo anno scolastico, come qualcuno in queste ore ha previsto, rischierebbe, in caso di elezioni anticipate e di apertura della campagna elettorale, di ritorcersi contro le forze politiche che costituiscono l’attuale compagine di governo. Un vero e proprio boomerang potrebbe tornare indietro e spezzare definitivamente le ali dell’attuale partito di maggioranza relativa che detiene il controllo del Ministero alla Pubblica Istruzione. Altro che 40%, molti docenti sono pronti a far mancare oltre quel 20% che si è palesato, inconfondibilmente, lo scorso 4 dicembre in occasione del referendum costituzionale, perso in maniera schiacciante dal segretario nazionale del PD, Matteo Renzi.

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