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Nuovo reclutamento: sottopagato e con il capestro dei presidi. Pronta una sanatoria per i precari

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universitc3a02Diventare insegnante? Dal 2020 sarà un percorso apparentemente lineare, ma molto più complesso. Nel frattempo per i precari è in arrivo una sorta di sanatoria. Intanto verrà fatto un altro ciclo di Tfa e ai precari verrà data l’occasione di un accesso agevolato al nuovo tirocinio: per gli abilitati solo una prova orale, saltando il primo anno di corsi (e anche il secondo in caso di anzianità); per i non abilitati con 36 mesi di servizio una prova scritta e una orale, saltando il secondo anno di supplenze brevi. Resta però la grande incognita dei numeri e dei tempi di questa fase transitoria: con il concorsone 2016 ancora in attesa di promo certificazione informaticagraduatorie in molte Regioni, non è dato sapere quanti siano ancora gli abilitati senza cattedra. La soluzione, insomma, potrebbe non risolvere il problema. Il nuovo reclutamento, invece, avrà un percorso molto più complesso rispetto all’attuale.  Ci saranno tre prove, due scritte e una orale (addirittura quattro per il sostegno con una prova specifica sulle disabilità). Poi tre anni di tirocinio fra università e scuola, corsi e supplenze sottopagate. Questi corsi-concorsi avranno cadenza biennale e il requisito di ammissione sarà la laurea specialistica con 24 crediti acquisiti in discipline psico-pedagogiche e didattiche. Superare questo triplo esame, però, sarà solo il primo passo verso la cattedra: poi inizierà un lungo percorso triennale di tirocinio, con compiti e retribuzioni crescenti. Al termine c’è l’assunzione: solo, però, a patto di ricevere giudizio positivo da una apposita commissione presieduta da un dirigente scolastico; e saranno proprio i voti assegnati in questa sede a determinare la posizione in graduatoria. L’altra questione è quanto verrà retribuito questo tirocinio: il terzo anno sarà pagato come una supplenza annuale (circa 1.300 euro al mese). Diverso il discorso per i primi due: lo stipendio dovrà essere definito in sede di contrattazione nazionale con i sindacati, ma a disposizione ci sono solo 117 milioni di euro l’anno (tolti al fondo per il miglioramento del sistema d’istruzione della Buona scuola). Ipotizzando una platea di 15mila contrattisti (più o meno il numero di posti negli ultimi Tirocini Formativi Attivi), secondo i primi calcoli dei sindacati ci sarebbero risorse per uno stipendio intorno ai 500 euro al mese. A cui nel secondo anno si aggiungerebbe la retribuzione per le supplenze brevi effettivamente svolte.

Fonte:www.oggiscuola.it

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