Quella del sostegno è una delle riforme più attese, soprattutto dalle migliaia di famiglie che hanno figli con disabilità che frequentano la scuola. L’idea di fondo contenuta nel testo della delega è che ogni ragazzo con difficoltà possa avere l’insegnante adatto alla propria disabilità, preparato e in grado di sostenerlo nella maniera giusta: «Inclusione scolastica degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali», si legge al comma 181 della legge 107.
Ci saranno insegnanti di sostegno con una formazione specifica per le materne, le elementari, le medie e le superiori. Diversamente da quanto accade ora con insegnanti di sostegno che entrano in ruolo e poi si spostano sull’insegnamento, la riforma prevede un percorso specifico per chi sceglie il sostegno con l’obbligo di restare in quella posizione per almeno 10 anni o comunque per tutto l’ordine o grado di studi del ragazzo, questo per garantire quella continuità didattica fondamentale per gli alunni con disabilità.
La figura del prof di sostegno si associa sempre di più a quella di un vero e proprio tutor che aiuta lo studente e collabora con il docente durante le lezioni.
Fonte corriere.it