Non si può certo parlare di continuità didattica in questa prima parte dell’anno scolastico 2016/2017. Probabilmente la scuola pubblica italiana non ricorda, a memoria, un inizio più disastroso. Il sito specializzato Tuttoscuola ha stimato in 2 milioni e mezzo gli studenti che, in questi primi mesi, hanno cambiato almeno una volta il loro insegnante. A questo proposito, Tuttoscuola ha intervistato l’onorevole Silvia Chimienti del Movimento Cinque Stelle.
Ultime notizie scuola, giovedì 12 gennaio 2017: ‘Prevedere veramente un piano per la scuola del Sud’
L’esponente grillina ha parlato di piano assunzionale Buona Scuola ‘scriteriato e male organizzato, senza calcolare quello che era il fabbisogno delle scuole, ma solo l’esigenza del Governo che poteva dire di aver assorbito una categoria di precari della scuola.’
E’ stato chiesto all’onorevole Chimienti cosa si possa rimediare allo squilibrio tra Nord e Sud: ‘L’unico rimedio non può che essere quello a lungo termine – ha risposto la deputata pentastellata – quindi che deve prevedere veramente un piano per la scuola del Sud Italia in cui per altro i numeri della dispersione scolastica sono allarmanti. Ci dovrebbe essere un piano serio, reale, su quella che è la situazione delle scuole del Sud Italia e un’estensione del tempo pieno che consentirebbe di combattere, per altro, la dispersione scolastica.’
Silvia Chimienti: ‘Deroga a vincolo triennale non è una soluzione a lungo tempo’
L’onorevole Chimienti, a proposito del vincolo triennale e del fatto che la ministra Fedeli abbia concesso la deroga, ha commentato dicendo che si tratta pur sempre di una deroga ad una legge dello Stato che non aiuta la continuità didattica. Occorre primariamente considerare due diritti: quello del lavoratore a lavorare nelle zone di residenza o il più vicino alle loro famiglie, e quello degli studenti ad avere lo stesso insegnante per tutto l’anno scolastico. Le deroghe non servono a risolvere la questione a lungo tempo, non si possono mettere delle pezze.
Infine, a proposito del precariato, l’onorevole Chimienti non dimentica la terza fascia di istituto perchè non esistono solo le GaE: la proposta è quella di un censimento della terza fascia per capire quanti aspiranti docenti in questa fascia hanno già prestato servizio di almeno 36 mesi e sicuramente andrebbe immaginata una via preferenziale per l’accesso al ruolo nella scuola in maniera stabile a coloro che hanno già maturato il servizio nella stessa scuola.’
Infine, a proposito del precariato, l’onorevole Chimienti non dimentica la terza fascia di istituto perchè non esistono solo le GaE: la proposta è quella di un censimento della terza fascia per capire quanti aspiranti docenti in questa fascia hanno già prestato servizio di almeno 36 mesi e sicuramente andrebbe immaginata una via preferenziale per l’accesso al ruolo nella scuola in maniera stabile a coloro che hanno già maturato il servizio nella stessa scuola.’
Fonte: www.scuolainforma.it