Mentre l’intesa sulla mobilità 2017/18 prende forma grazie agli incontri fra Miur e sindacati, si iniziano a comprendere anche le differenze rispetto alle operazioni dello scorso anno. Dall’ultimo incontro di ieri 10 gennaio, è emerso che la possibilità di indicare la preferenza delle scuole non sarà esattamente come l’anno scorso. Il cambiamento arriva proprio a seguito dell’introduzione di una delle novità della legge 107. Vediamo di cosa si tratta.
Preferenza della scuola nella mobilità: non si sceglie la sede
Nell’indicare le preferenze per la mobilità 2017/18 si dovrà inserire il codice unico dell’istituto comprensivo (per ordine di scuola) o superiore, e non più il singolo codice meccanografico. Questo perché l’introduzione dell’organico dell’autonomia voluto dalla legge 107/2015, non distingue più tra i diversi organici delle singole scuole che fanno capo all’istituto. Ciò significa che non sarà possibile scegliere la singola sede, ma solo l’Istituto presso cui poter lavorare. In alcuni casi questa (apparente) sottile differenza potrebbe comportare disagi. Prendiamo ad esempio un Istituto che include un Liceo, un istituto tecnico e un professionale. Non sarà possibile scegliere una delle tre scuole, ma indicare l’intero Istituto e lasciare che sia l’esito della mobilità a decidere in quale si verrà assegnati. Naturalmente queste sono solo anticipazioni e per conoscere nel dettaglio la nuova procedura, con i pro e i contro, bisogna attendere il contratto. Come sottolineano però i sindacati, gli organici costituiti tra scuola serale e diurno saranno ancora distinti, così come gli organici costituiti presso i CPIA, le sezioni carcerarie e ospedali. Queste sedi potranno quindi essere indicate nella domanda di mobilità 2017/18.