L’intesa politica fra Ministra e sindacati in materia di mobilità non sembra suscitare gli entusiasmi dei docenti che, evidentemente, si aspettavano molto di più.
In effettii i commenti favorevoli delle sigle sindacali firmatarie dell’intesa avevano fatto pensare subito ad una soluzione pressoché generale dei numerosi problemi che si sono presentati quest’anno.
Paradossalmente le stesse critiche dell’Anp hanno contribuito a ingenerare la certezza che l’intesa abbia cancellato albi territoriali e altro ancora: “Se l’ANP è contraria – si legge in più di un post pubblicato su FB – significa che si tratta certamente di un’ottima intesa per i docenti”.
Ma, adesso, a conti fatti gli entusiasmi si stanno riducendo.
Per esempio non mancano commenti molto negativi sulla possibilità di chiedere sia scuole sia ambiti territoriali: il limite delle 5 istituzioni scolastiche viene considerato molto modesto, se non addirittura penalizzante.
Nel mirino delle proteste anche l’eliminazione dei codici sintetici per i Comuni che, secondo molti insegnanti, equivale ad una ulteriore perdita di tutele.
E persino la scelta di demandare ai collegi dei docenti il compito di stabilire i criteri per la chiamata diretta non incontra i favori generali del mondo della scuola: “Ma chi siamo noi per poter decidere in che modo scegliere questo o quel collega?”
E poi, ovviamente, c’è la questione degii incarichi triennale sui quali grava ancora non poco incertezza perchè sarà necessario un provvedimento normativo ad hoc per eliminarli del tutto.
Ma la critica più pesante è ancora di altro genere.
“Quest’anno – scrivono diversi insegnanti – fare domanda di trasferimento sarà ancora più complicato del solito: con questo contratto saremo di fatto costretti a rivolgerci alle sedi sindacali, ed ecco spiegato il motivo per cui ai sindacati questo accordo piace parecchio”
Insomma, l’intesa – almeno per il momento – non sembra riscuotere consenso generale.
Vedremo se, nelle prossime settimane, le organizzazioni sindacali, anche attraverso i “terminali” locali e le assemblee territoriali riusciranno a far cambiare opinione a docenti e personale Ata.
Fonte: www.latecnicadellascuola.it