Il 23 dicembre, il Miur ha pubblicato l’atto d’indirizzo politco del nuovo ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli per il 2017.
Da una prima interpretazione, non si evincono particolari scostamenti rispetto alla linea intrapresa del precedente primo “inquilino” di Viale Trastevere, Stefania Giannini.
Anzi, al primo punto esaminato nell’atto di indirizzo (“Miglioramento del sistema scolastico”, riguardante “formazione inziale/reclutamento, formazione in servizio, autonomia e valutazione”), si esordisce con l’intento di “proseguire nel processo d’implementazione e completa attuazione della Legge 107 del 2015”.
In tal caso, cadrebbe quindi clamorosamente la teoria di chi sosteneva che l’approdo al Miur di un’ex sindacalista, sarebbe servito proprio a romprere con il recente passato e a “ricucire” con la piazza, ad iniziare da docenti e Ata.
Questo obiettivo, infatti, non è compatibile con la piena attuazione della Legge 107/15, soprattutto sul versante del reclutamento (per il quale la Buona Scuola non ha tenuto minimamente conto del personale Ata, degli abilitati fuori GaE e altre tipologie di lavoratori). E lo stesso dicasi per l’autonomia scolastica e la valutazione dei docenti, che tante polemiche hanno creato negli ultimi mesi, per via sia della spesso mancata considerazione per le decisioni degli organi collegiali (collegio docenti in primis), sua dell’eccessivo potere acquisito dal comitato di valutazione.
E parlare di “completa attuazione della Legge 107 del 2015”, ci sembra una posizione chiara. Soprattutto perchè la firma è del nuovo ministro Fedeli.
Ecco, in breve, le priorità indicate per il 2017 dal Ministero dell’Istruzione
Miglioramento del sistema scolastico: formazione iniziale/reclutamento, formazione in servizio, autonomia e valutazione. Secondo il MIUR va ottimizzata l’utilizzazione dell’organico dell’autonomia, va data certezza e stabilità di governance con il concorso a DS e DSGA, occorre poi ridefinire il rapporto funzionale tra formazione iniziale e reclutamento del personale docente. Occorre inoltre avviare la costituzione di un sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni e occorre rivedere i percorsi dell’istruzione e della formazione professionale per implementare il sistema duale.
Inclusione scolastica: Occorre incentivare culture e prassi inclusive, integrare gli alunni stranieri e sostenere le classi multiculturali, ridurre la dispersione scolastica, prevenire il disagio giovanile con particolare riferimento alla parità di genere, ai fenomeni di bullismo e alla lotta alle dipendenze, garantire a tutti il diritto allo studio.
Potenziamento e miglioramento dell’offerta formativa attraverso l’innovazione didattica in una dimensione internazionale. Occorre migliorare l’apprendimento attraverso l’innovazione della didattica anche in un’ottica internazionale; sostenere la flessibilità scolastica curricolare, potenziare l’alternanza scuola lavoro e l’apprendistato per lo sviluppo dell’occupazione, rafforzare la filiera tecnico- scientifica comprensiva della formazione tecnica superiore.
Fonte: www.latecnicadellascuola.it