www.professionistiscuola.it Complice il cambio di guardia al MIUR (ma ancor prima il referendum e la conseguente crisi del Governo), con l’arrivo della ministra Valeria Fedeli, il tanto atteso bando per i 1500 posti a Dirigente Scolastico, è destinato a subire un ulteriore slittamento con l’emanazione posticipata ad inizio gennaio.
Ecco, in breve, le novità per i 1.500 posti messi a bando:
- concorso su base nazionale (per la prima volta in assoluto)
- gestione affidata totalmente al Miur
- accesso per coloro i quali hanno svolto almeno 5 anni di servizio (anche con contratti a tempo determinato)
- esame suddiviso in tre step:
- preselezione: 50 domande a risposta chiusa
- scritto: 5 domande a risposta aperta, di cui una in lingua straniera (a scelta dal candidato). Argomenti:normativa scolastica;modi di conduzione di organizzazioni complesse;ambienti di apprendimento e loro organizzazione;organizzazione del lavoro e del personale;capacità di valutare il personale, i sistemi e i processi scolastici;diritto civile e amministrativo;contabilità di Stato e sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea
- orale: verterà sulle materie dello scritto e sulla verifica di conoscenze linguistiche di livello B2 (a scelta del candidato) ed informatiche
- 8 mesi di studio suddivisi tra corso (4 mesi) e tirocinio (4mesi)
- punteggio: 100 per lo scritto (21 per ciascuna domanda in italiano e16 per la domanda in lingua straniera); 100 per l’orale (84 per le domande in italiano, 8 per informatica ed 8 per lingua straniera).30 riservato ai titoli (si rammenda che sia la prova scritta e sia quella orale saranno considerate superate con un minimo di 70 punti)
- valutazione titoli: valutati soltanto se si supera la prova orale e per un massimo di 30 punti, 20 max per ciascuna categoria:A. Titoli culturali e B. Titoli di servizio e professionali (si veda link:http://www.istruzione.it/allegati/2016/cs140616_all01.pdf)
- i candidati saranno inseriti nella graduatoria nazionale con il punteggio complessivo (prove di selezione, formazione, tirocinio e orale finale).
Sull’iter di questo travagliato bando, per ora sappiamo che dopo esser stato trasmesso al CSPI (Consiglio superiore della pubblica istruzione), organo di supporto tecnico-scientifico del Ministro, è intanto giunto il via libera da parte del Consiglio di Stato. Tra i passaggi mancanti, invece, resta l’emanazione del regolamento del concorso, mentre, dopo la pubblicazione in G.U., il bando dovrà infine ricevere il nulla osta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e dal Ministro della Funzione Pubblica.
Intanto, sulla necessità di un immediato cambio di rotta riguardo la valutazione del D.S. lo scorso 14 dicembre si è espressa la Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL.
Di seguito uno stralcio del comunicato:
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL, conferma integralmente il giudizio critico già espresso sul funzionamento dell’amministrazione scolastica a livello centrale e periferico che continua a gravare le scuole e i dirigenti scolastici di oneri burocratici ed amministrativi e cerca di trasferire parte delle proprie competenze alle reti di ambito e alle scuole; conferma integralmente il giudizio negativo formulato sul sistema di valutazione dei dirigenti scolastici in via di costruzione sul quale non si è mai svolto il confronto negoziale chiesto più volte dalla FLC CGIL e dalle altre Organizzazioni Sindacali Confederali.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL chiede:
- una revisione generale dell’impianto di valutazione, cambio nelle relazioni dell’Amministrazione Scolastica con le scuole e con i dirigenti scolastici e il ripristino di corrette relazioni sindacali
La valutazione che si va delineando per i dirigenti scolastici si preannuncia come un mero adempimento burocratico, del tutto distante dal vero lavoro che i dirigenti fanno ogni giorno nelle loro scuole, e presenta tutte le criticità già denunciate che derivano dallo stravolgimento della normativa contrattuale e dalla negazione del positivo contributo che può derivare dalla contrattazione dei processi di innovazione. L’assenza di terzietà, di competenza e di esperienza dei valutatori che si stanno reclutando nelle diverse regioni in modo poco trasparente e molto disomogeneo, sarà denunciata dalla FLC CGIL così come sarà contrastata ogni intenzione di utilizzare la valutazione per limitare l’autonomia professionale dei dirigenti e obbligarli a comportamenti non condivisi dagli organi collegiali della scuola e dalla comunità professionale.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL nella stessa giornata ha inoltre trattato un altro tema molto delicato, il diritto alla riservatezza dei dati personali dei dirigenti scolastici: Non trovano alcuna giustificazione la pubblicazione e la diffusione di dati e informazioni personali dei dirigenti scolastici sul sito del loro datore di lavoro – dichiarano nel comunicato. I dirigenti scolastici non hanno fatto alcun “patto” con gli elettori, ma hanno un rapporto di lavoro che è stato instaurato dopo che essi hanno vinto un pubblico concorso e che è regolato da un contratto collettivo I dirigenti scolastici non hanno nulla a che vedere con i numerosi casi di corruzione e di arricchimento ai danni della collettività che hanno visto coinvolti amministratori eletti e dirigenti scelti discrezionalmente dai politici. Nessuna motivazione di interesse pubblico giustifica una lesione così grave del loro diritto alla riservatezza e di quella dei loro familiari. Diversamente da quanto affermato in questi giorni da alcuni, sempre pronti a caricare di oneri e molestie burocratiche le scuole e i dirigenti scolastici, noi riteniamo che la pubblicazione dei dati di reddito e patrimoniali dei dirigenti scolastici sia un obbligo per l’Amministrazione Scolastica che già pubblica i loro curricula e la loro retribuzione. Sarà pertanto un suo problema stabilire cosa richiedere ai dirigenti e cosa pubblicare, e fare attenzione al rispetto del diritto alla riservatezza dei dati personali e della dignità dei dirigenti scolastici tutelato dalla legge e al rispetto del loro contratto di lavoro.
Pertanto al MIUR ed al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione è stato richiesto un chiarimento urgente.