Un incontro breve, ma cordiale quello che i sindacati hanno avuto con il ministro Valeria Fedeli. In fondo si trattava di una chiacchierata tra colleghi, visti i lunghissimi trascorsi sindacali del titolare del Miur. Ma di cosa si è messo le basi, soprattutto cosa resterà escluso dalla futura iniziativa politica governativa? Per i sindacati resta centrale il tema del nuovo contratto, oltre al problema della mobilità e a quello della chiamata diretta. partendo da quest’ultima, il ministro ha più volte fatto intendere che non vuole fare marcia indietro rispetto alla legge, mentre è molto disponibile a un’apertura sulla deroga alla mobilità. Diverso il discorso sul contratto che i sindacati vedono come un grimaldello per mscardinare la Buona Scuola renziana. Bisogna sottolineare, però, che quello del comparto conoscenza è solo parte di quello più ampio legato alla Pubblica Amministrazione e che sicuramente sugli aumenti contrattuali e deroghe evindenti agli aspetti comuni c’è poca agibilità. Di tematiche più scottanti per l’intero corpo docente, soprattutto per i precari, quali Terzo ciclo tfa, riforma del Sostegno, scuola dell’Infanzia e assunzioni dall’organico di fatto si è parlato poco. Perché poco, in definitiva, appare lo spazio di manovra del ministro. Bisogna aspettarsi sicuramente un rallentamento sui fronti ancora aperti, come quello delle deleghe della legge 107. L’unica che è quasi certo vada in porto è quella relativa alla scuola dell’Infanzia. Le altre probabilmente subiranno una proroga (riforma del sostegno e del reclutamento, per esempio). Sono svanite le speranze di un potenziamento dell’infanzia, nonostante le promesse di Renzi (ma non è una novità). Di nuovi Tfa e concorsi riservati ai supplenti non se ne parla. L’unico Tfa al momento resta quello per il Sostegno, dato che il bando è già stato pubblicato.
Fonte: oggiscuola.it