FONTE: La Tecnica della Scuola
In rete sta già impazzando il “toto-107”: cosa succederà della legge sulla “Buona Scuola” dopo la vittoria del NO?
Come abbiamo già avuto modo di scrivere è molto probabile che per il momento (e cioè fino a quando non ci sarà un nuovo Parlamento) non cambierà nulla. Può darsi (ma non è sicuro) che possa esserci un cambio di rotta sulla questione della mobilità.
Per il momento l’unico dato certo (anzi molto probabile: in politica la certezza non esiste) riguarda la questione delle deleghe contenute nel comma 181 della legge 107 e che dovrebbero tradursi in decreti attuativi entro la metà di gennaio, e cioè fra un mese.
Le deleghe sono 9 e coprono un ventaglio molto ampio di norme:
a) Riordino delle disposizioni normative in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione (in pratica revisione del testo unico sull’istruzione)
b) Formazione e reclutamento personale docente
c) Inclusione scolastica alunni disabili
d) Revisione percorsi istruzione professionale
e) Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni
f) Diritto allo studio
g) Promozione e diffusione cultura umanistica
h) Scuole italiane all’estero
i) Valutazione e certificazione delle competenze degli studenti
Ma cosa accadrà se entro metà gennaio non saranno adottati i decreti legislativi?
La risposta la si trova nell’articolo 76 della Costituzione che stabilisce che il Parlamento può delegare il Governo “soltanto per tempo limitato”.
Nel caso in cui i termini scadano, il Parlamento deve rinnovare la delega. Di casi di deleghe scadute ce n’è stato più di uno ed è sempre stato necessario un intervento successivo delle Camere per rinnovare l’autorizzazione conferita al Governo prorogandone i termini.
In genere si è trattato quasi sempre di decreti legge (i cosiddetti “decreti milleproroghe”); ma è evidente che in questa fase politica turbolenta è molto difficile che il Parlamento approvi una proroga che, in ogni caso, avrebbe ben poco senso: il futuro Governo potrebbe lasciarla decadere senza nessuna difficoltà.
Resta da capire che fine faranno le risorse che la legge di bilancio stanzia per l’attuazione della riforma, ma questo è un altro tema e se ne riparlerà quando le acque si saranno calmate.