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Contratti pubblici: i sindacati strappano un’intesa per aprire le trattative all’ARAN

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la-buona-scuola2-300x288Un primo commento al testo dell’intesa sottoscritta da CGIL, CISL e UIL e dal Governo nel corso dell’incontro di mercoledì 30 novembre 2016 con il Ministro Marianna Madia

Dopo un inizio difficile, le organizzazioni sindacali e Governoconcordano alcuni punti fermi su cui aprire il negoziato sul rinnovo dei contratti nel pubblico impiego e del comparto istruzione e ricerca.

Scarica il testo dell’intesa

Si è da poco concluso il confronto tra il Ministro Marianna Madiae le organizzazioni sindacali confederali che hanno condiviso un testo per avviare il rinnovo dei contratti pubblici.
Questi sono i punti qualificanti dell’intesa:

  1. un nuovo sistema di relazioni sindacali che impegna il governo a promuovere un intervento legislativo a favore della contrattazione al fine di ripristinare un giusto equilibrio tra legge e contratto. Questo per i nostri comparti vuol dire rivedere le leggi Brunetta e la legge 107/15 per riportare nell’alveo del contratto: salario accessorio, organizzazione del lavoro, formazione, mobilità;
  2. criteri e regole definite in sede contrattuale su valutazione e valorizzazione professionale del personale di tutte le pubbliche amministrazioni;
  3. un aumento non inferiore a 85 euro medi mensili nel triennio 2016-2018. Prima della sottoscrizione dei contratti è prevista la verifica con il governo al fine di garantire che i redditi più bassi non perdano con l’aumento contrattuale gli 80 euro del bonus fiscale;
  4. la previsione di norme specifiche al fine di liberare la contrattazione di 2° livello dai vincoli normativi e legislativi che oggi la limitano. Ciò al fine di estendere la contrattazione decentrata su più materie e con l’utilizzo pieno delle risorse disponibili anche per migliorare l’efficacia dell’azione amministrativa e la qualità dei servizi;
  5. rinnovo dei contratti a termine in scadenza e introduzione di apposite norme per superare il lavoro precario disciplinato dalla legge di riforma della pubblica amministrazione (università e ricerca);
  6. estensione del welfare integrativo.

L’Intesa riguarda tutti i lavoratori delle pubbliche amministrazioni e i comparti di contrattazione pubblici, compresi scuola, università, ricerca e AFAM.

L’azione della CGIL è stata determinante per conseguire questo risultato e per superare le divergenze che si erano palesate durante il confronto sull’applicabilità dell’accordo al comparto scuola e sulla certezza delle risorse da stanziare nel triennio.

Adesso è necessario aprire rapidamente i tavoli contrattuali all’ARAN, previa definizione degli atti di indirizzo da parte del MIUR.

Leggi anche il comunicato congiunto CGIL-FP-FLC

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