www.latecnicadellascuola.it – Si è appena conclusa l’udienza tematica fissata dal Presidente della sezione lavoro della Corte di Cassazione per la discussione di 79 ricorsi proposti in materia di reiterazione dei contratti a termine nella scuola statale.
L’udienza ha avuto inizio alle ore 10 e si è conclusa alle 13,30 con le conclusioni del Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione.
Interessantissima la discussione incentrata sulla scottante tematica riguardante l’abusiva reiterazione dei contratti a termine, alla luce sia della sentenza Mascolo della Corte di Giustizia UE sia della recente sentenza 187/2016 della Corte Costituzionale.
Il punto centrale rimesso alla decisione della Suprema Corte, dopo la decisone della Consulta, riguarda la sanzione applicabile a fronte dell’abusiva reiterazione dei contratti a termine posta in essere dal Miur, una volta accertata l’illegittimità dell’operato dell’Amministrazione scolastica.
Dopo l’introduzione da parte del Consigliere relatore, e l’intervento degli Avvocati dello Stato D’Avanzo e Fedeli, nella discussione si sono avvicendati gli avvocati Pistilli, Reho, Galleano, Solinas, Pieri e De Michele, i quali hanno rispettivamente affrontato i temi dell’abuso e conversione del rapporto di lavoro, dei contratti al 30 giugno e della differenziazione tra posti in organico di fatto e di diritto, della sanzione del risarcimento del danno e dell’opportunità di disporre un nuovo rinvio alla Corte di Giustizia CE per affrontare i punti rimasti ancora insoluti dopo la decisione della Consulta.
Ha concluso il Procuratore Generale della Corte di Cassazione il quale ha richiamato le argomentazioni della decisione della Corte Costituzionale n. 187/2016, sollevando peraltro dubbi sulla costituzionalità della legge n. 107/2015, laddove vengono previste, in violazione dell’art. 3 Cost. ed in modo irragionevole, due distinte soluzioni per il personale docente, con il piano straordinario di assunzioni, e per il personale Ata, con il solo risarcimento del danno, peraltro non espressamente quantificato; la questione di costituzionalità è stata messa a verbale.
Il Presidente della Corte ha preannunciato che entro due o al massimo tre settimane verranno depositate le prime sentenze anche se, questa è stata l’impressione di tutti, non sembra ancora giunto il momento dell’ultima parola sulla questione.
Vedremo infatti se la Suprema Corte recepirà o meno la richiesta di sollevare una nuova questione innanzi alla Corte di Giustizia CE in ordine alla sanzione applicabile o se deciderà direttamente.