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Docente di potenziamento

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perfezionamento3www.professionistiscuola.it – Molti docenti assegnati su posti di potenziamento stanno lamentando in questi giorni non solo di non avere unorario settimanale definito, ma di essere impiegati esclusivamente come “tappabuchi“, ossia per coprire le assenze dei colleghi. In alcuni casi addirittura i Dirigenti Scolastici hanno rifiutato qualunque tipo di progetto, anche extra curriculare,  presentato da tali docenti.

Dunque nel momento centrale della sua applicazione, lalegge 107 dimostra nuovamente criticità. Le difficoltà nella gestione dell’organico di potenziamento sono parecchie: un primo grosso scoglio è rappresentato dal fatto che in molti casi i docenti assegnati alle scuole non corrispondono esattamente (in alcuni casi, neanche lontanamente) alle richieste fatte. Infatti per far fronte alle assunzioni del piano straordinario del 2015, i posti sono stati definiti dall’USR (e poi assegnati alle scuole) in base ai docenti da assumeree non in base alle richieste delle singole scuole.

Ricordiamo che, sulla carta, l’organico di potenziamento dovrebbe essere impiegato per l’ampliamento dell’offerta formativa e per il miglioramento della scuola definito nel PDM sulla base del RAV: in base al RAV infatti vengono evidenziati i punti deboli di ogni singola istituzione scolastica e quindi ogni istituto decide quali aspetti migliorare, di quanto e come farlo, definendo un Piano di Miglioramento (PDM)

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Se una scuola superiore, ad esempio, ha evidenziato come punti da migliorare le competenze chiave inmatematica e in italiano, necessiterà di docenti di tali discipline per elaborare dei progetti adeguati agli obiettivi prefissati.

Se, tuttavia, a tale istituto non vengono assegnati posti di potenziamento di matematica e italiano, bensì didiritto e di scienze motorie, la scuola dovrà necessariamente rivedere il PDM e il PTOF per adeguare l’offerta formativa alle risorse di cui effettivamente dispone. La scuola avrà, inoltre, maggiori difficoltà a registrare un miglioramento alla fine del triennio sui punti evidenziati, non imputabili ad una erronea gestione dell’organico, ma alla non corrispondenza tra le esigenze dell’istituto e la disponibilità di docenti nell’ambito territoriale.

Ciò non significa che l’organico di potenziamento non possa essere utilizzato per altre attività didatticheche contribuiscano al miglioramento dell’offerta formativa i cui obiettivi sono riportati al comma 7 della legge 107.

Il docente di Scienze motorie non potrà svolgere corsi di recupero di matematica, ma potrà essere impegato in progetti atti allo sviluppo di comportamenti ispirati ad uno stile di vita sano, con particolare riferimento o all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport (comma 7, lettera g) o alla prevenzione al contrasto della dispersione scolastica (lettera l) o ancora alla valorizzazione della scuola comecomunità attiva, aperta al territorio (lettera m).

Un docente di diritto potrà essere ad esempio impegnato nello sviluppo delle competenze in materia dicittadinanza attiva e democratica (lettera d), o allo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati allaconoscenza e al rispetto della legalità (lettera e) o ancora nell’incremento dell’alternanza scuola-lavoro (lettera o).

Molti lamentano l’attribuzione di posti di potenziamento di classi di concorso che non fanno parte del piano orario della scuola, ad esempio discipline artistiche o diritto al liceo classico o scientifico.

In tal caso oltre alle atre attività riportate al comma 7, la scuola può decidere di attivare degli insegnamenti opzionali proprio per arricchire il curriculo formativo degli studenti.

Ad esempio degli alunni del liceo classico potrebbero essere interessati alla possibilità di iscriversi dopo il diploma ad un corso di laurea afferente alle discipline giuridiche ed economiche. Si potrebbe quindi attivare dei percorsi relativi a queste materie, anche come classi aperte o come orientamento in uscita.

Affinché tali progetti possano portare ad un effettivo miglioramento delle compente in uscita degli allievi, dovrebbero partire da un’analisi dei bisogni formativi degli alunni di ciascuna scuola, in relazione allo specifico territorio in cui è inserita, essere proposti dai docenti anche in sede di dipartimento e poi approvati dal collegio docenti.

Occorre prendere coscienza del fatto che questa enorme criticità non può creare docenti di seria A edocenti di serie B solo perché non sono state create le necessarie corrispondenze tra domanda e offerta. Le risorse sono risorse in tutti i casi. Basta saperle impiegare secondo quanto prevede la normativa.

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