“Scuole che funzionano a mezzo servizio, costrette a ridurre gli orari di lezione perché mancano gli insegnanti e le cattedre scoperte non vengono assegnate né ai docenti di ruolo né ai supplenti.
L’anno scolastico è partito nel caos più totale e a rendere ancora più grave la situazione c’è anche la questione dei precari assunti a tempo determinato dai dirigenti scolastici con contratti ‘fino all’avente diritto’ in attesa della presa in servizio dei titolari di cattedra e in assenza di indicazioni specifiche sulle supplenze da parte del Miur. E’ evidente che la scuola italiana resti ancora affetta dalla cosiddetta ‘supplentite’ e sia ben lontana dalla via di guarigione”.
La denuncia arriva dalla Gilda degli Insegnanti alla quale in questi giorni stanno giungendo numerose segnalazioni di precari che stanno ricevendo incarichi a termine ma paradossalmente senza data di scadenza.
“Se nel corso dell’anno scolastico le cattedre assegnate adesso ai supplenti fino ad avente diritto saranno coperte dai titolari – spiega il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – il contratto stipulato dai precari si trasformerà in un licenziamento senza preavviso per il quale il supplente licenziato potrà chiedere un risarcimento.
Secondo quanto stabilito dal Ccnl, infatti, per ogni contratto disdetto lo Stato dovrà corrispondere un’indennità di mancato preavviso pari a un minimo di due mensilità.
Questa girandola di supplenze, inoltre, rischia di provocare gravi ricadute anche sulla didattica. Una situazione caotica – conclude Di Meglio – che la legge 107/2015 ha ulteriormente aggravato”.