Ci sono nuove proteste per via degli accordi sull’occupazione in assegnazione provvisoria dei posti di sostegno a prof non specializzati trasferiti lontano da casa.
Quanto sottoscritto in alcune regioni, con l’avallo dei sindacati maggiori, ha fatto infuriare le associazioni degli alunni disabili. L’ultima, in ordine di tempo, a spiegare i motivi del dissenso è l’Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale).
Secondo il presidente nazionale dell’Associazione, Roberto Speziale, “all’inizio di ogni anno scolastico ci troviamo di fronte a situazioni in cui si assegna una cattedra di sostegno a un docente non specializzato, solo perché – commenta – perdente posto nella stessa scuola o in una vicina, a totale discapito della qualità del sostegno che potrebbero fornire i docenti specializzati a disposizione, seppur precari e provenienti anche da altre province”.
Per il presidente Anffas, ciò è “in violazione della norma statale (l’articolo 14 comma 6 della legge 5 febbraio 1992 n. 104) che stabilisce in maniera puntuale che l’utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati”.
“Ciò vuol dire – prosegue il presidente – che prima bisogna attivare tutte le misure per coprire il fabbisogno di insegnanti di sostegno specializzati (anche ricorrendo a precari specializzati o a utilizzazioni e assegnazioni) e solo in ultima battuta far coprire le cattedre da docenti non specializzati che però debbono pur sempre fare un corso di conversione sul sostegno”.
Speziale sostiene, inoltre, che “all’interno di molte Regioni è stata fatta un’errata distribuzione, tra i vari Ambiti Territoriali, delle cattedre di sostegno da mettere a disposizione, a causa della mancanza dell’adeguata rilevazione delle effettive esigenze degli alunni con disabilità che dovrebbe essere realizzata nel periodo estivo”.
“Ciò comporta che, anche a parità di bisogni da parte degli alunni, in alcune Province vi sono più posti di sostegno di altre con la conseguenza che nelle prime i docenti specializzati per il sostegno vengono subito assorbiti e si ricorre anche ai docenti non specializzati, mentre in altre neppure vengono utilizzati tutti i docenti specializzati, di ruolo o precari che siano“, conclude il presidente Anffas.