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Docenti curricolari possono essere utilizzati su potenziamento, e viceversa. Ecco come, la nota del Miur

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FONTE: Orizzonte Scuola

Dall’a.s. 2016/17 tutti docenti fanno parte dell’organico dell’autonomia. Cosa significa, il Miur lo spiega in una nota “Tutti i docenti dell’organico dell’autonomia contribuiscono alla realizzazione dell’offerta formativa attraverso le attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento”.

E’ questa la sostanza nella nota 2852 diffusa dal Miur il 5 settembre 2016 con la quale si intendono fornire indicazioni ed orientamenti di massima sulle potenzialità offerte dalla gestione dell’organico dell’autonomia.

perfezionamenti-2Il Miur ha voluto precisare un aspetto importante: non esiste distinzione contrattuale tra docenti curricolari e docenti di potenziamento, ma nell’organico dell’autonomia confluiscono posti comuni, posti per il sostegno e posti per il potenziamento dell’offerta formativa.

Questo significa che anche i docenti individuati su posti di potenziamento possono svolgere attività di insegnamento integrate ad altre attività progettuali. E di conseguenza docenti finora utilizzati solo per l’insegnamento curriculare possono occuparsi, in tutto o in parte, di attività di arricchimento dell’offerta formativa, in coerenza con le competenze professionali possedute.

Si pensi, inoltre, alla possibilità di far svolgere ai docenti di staff (collaboratori, coordinatori, referenti, individuati ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs 165/2001 e del comma 83 art. 1 delle Legge 107/2015) attività di organizzazione, progettazione, coordinamento, in coerenza con il sopra richiamato comma 5 della Legge. Ricordiamo, a tale proposito, che la Legge di stabilità 2015 ha eliminato l’istituto dell’esonero del collaboratore vicario, abrogando l’articolo 459 del decreto legislativo n. 297/94 e rinviando – di fatto – la questione all’utilizzo dell’organico dell’autonomia.

La precisazione del Ministero è molto importante “in coerenza con le competenze professionali possedute” , ossia non uno spostamento indiscriminato, “per non stare in classe” o per spostare “docenti scomodi”. Ogni docente deve contribuire alla realizzazione degli obiettivi con le competenze possedute.

Come organizzare la didattica

L’organico dell’autonomia, così organizzato, deve tendere al raggiungimento degli obiettivi formativi ritenuti prioritari rimodulando i percorsi didattici, utilizzando la quota di autonomia e gli spazi di flessibilità, ampliando l’offerta formativa attraverso l’introduzione di insegnamenti opzionali, attuando una organizzazione flessibile, migliorando la qualità dell’inclusione, con particolare riferimento alle attività di sostegno rivolte agli allievi con disabilità, in modo da soddisfare i più diversi bisogni di istruzione e formazione.

Inoltre, poter disporre dei posti di potenziamento può favorire una articolazione modulare dei tempi e della struttura della didattica, l’apertura delle classi e l’articolazione delle stesse, gli scambi di docenza, la realizzazione della didattica laboratoriale, l’individualizzazione e la personalizzazione dei percorsi formativi, la sostenibilità delle sostituzioni per assenze brevi grazie all’utilizzo di tutto l’organico dell’autonomia.

Quando si nominano i supplenti

Il ricorso alla nomina dei supplenti può essere consentito solo per la sostituzione delle ore di lezione curricolare, un utilizzo efficace e flessibile dell’organico dell’autonomia potrà consentire di conciliare le esigenze derivanti dalla necessità di assicurare la “copertura delle classi” per le sostituzioni per assenze brevi con l’opportunità di garantire continuità alle attività svolte nell’ambito del potenziamento

La nota del Miur

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