Trasferimenti sbagliati, concorso docenti senza commissari e anomale percentuali di bocciati. E, per finire, nuovo anno scolastico con migliaia di supplenti.
Il sistema informatico del Ministero per la mobilità del personale docente non ha funzionato e le procedure dei trasferimenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di I° sono zeppe di errori. Così, anche se con meno errori rispetto agli altri ordini di scuola, per la scuola secondaria di II°.
Sui giornali abbiamo letto in queste ultime settimane numerosi articoli dedicati agli errori del sistema informatico (algoritmo) del Ministero e all’“esodo” di migliaia di docenti.
La situazione venutasi a creare è frutto anche della legge 107/2015 (la “buona scuola”) che ha introdotto per la prima volta la cancellazione della titolarità di scuola (alla faccia della continuità didattica a favore degli studenti) e la creazione degli “ambiti territoriali” dove allocare tutti i docenti neo-assunti.
A come applicare nella pratica quanto previsto dalla Legge in materia di mobilità al Ministero nessuno ha pensato! Erano necessari criteri, regole trasparenti e chiare per cercare di riportare nell’ alveo del diritto, modificando anche quanto previsto dalla legge, la mobilità straordinaria di migliaia di docenti per il nuovo anno scolastico.
Come sindacato, nonostante il tentativo del governo di esautorare il nostro ruolo, abbiamo chiesto e riportato la materia della mobilità del personale nella contrattazione nazionale, regolandone criteri e fasi. Peccato che “l’algoritmo” del sistema informatico del MIUR non abbia funzionato, non applicando quanto previsto dal contratto e causando migliaia di errori.
Così, molti docenti si sono visti trasferire in città e regioni non richieste. Ora a rischio è il nuovo anno scolastico considerando che certamente, visto il rifiuto del Ministero di ritirare i trasferimenti sbagliati e correggere il sistema, che gli interessati danneggiati per ottenere giustizia presenteranno ricorso. Gli Uffici Scolastici Territoriali saranno sommersi da centinaia di richieste di conciliazione che, una volta appurato l’errore, determineranno il cambiamento della sede assegnata. Un effetto domino che produrrà cambiamenti e sostituzioni di docenti anche in corso d’anno.
Un inciso sul cosiddetto esodo dei docenti.
Il fatto che i posti liberi nelle scuole siano prevalentemente al Nord è un dato di fatto, così come è innegabile il costante aumento della popolazione scolastica a fronte di un altrettanto costante diminuzione al Sud. La mobilità dei docenti dal Sud al Nord, sia per trovare lavoro come supplente che per aspirare al ruolo, è un fatto storico, confermato dal numero di docenti inseriti nelle graduatorie che vede un’altissima percentuale di insegnanti del Mezzogiorno.
Ciò che è grave e palesemente ingiusto è che, per errori del sistema informatico del Ministero, numerosi docenti siano trasferiti a centinaia di chilometri, spesso anche fuori regione, per poi scoprire che negli ambiti indicati sulla domanda di trasferimento sono rimaste sedi libere, oppure che tali sedi sono state assegnate a insegnanti con un punteggio inferiore.
Grave che tutto questo avvenga in nome di una “buona scuola” che si sta rivelando in tutti i passaggi da noi contestati una “cattiva scuola”.
Ad oggi, dopo i trasferimenti, la situazione in Lombardia è la seguente: nella scuoladell’infanzia risultano ancora 630 posti liberi, nella scuola primaria 934 posti, nella scuolamedia 4.017 posti e nella scuola superiore 1.852 posti liberi.
Chi occuperà questi posti?
Saranno coperti quasi tutti da supplenti (ma la “supplentite” non doveva essere cancellata???), anche perché le procedure concorsuali sono in grave ritardo non garantiranno le nomine in ruolo entro il 15 settembre. Un ritardo causato dalle numerose dimissioni dei componenti delle Commissioni (peraltro più che giustificate da un irrisorio compenso economico senza esonero dal servizio), dalla difficoltà da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale nel reperire, con un notevole lavoro, nuovi commissari e, infine, dalla partecipazione di migliaia di candidati.
Anomale poi, in Lombardia, le percentuali di bocciature registrate nelle prove scritte in alcune discipline.
Qualche esempio: per lingua straniera Inglese: su 644 candidati hanno superato la prova scritta solo in 62 (9,6%); Scienze e tecnologie delle costruzioni, tecnologie: su 149candidati promossi 2 (1,3%); storia dell’arte: su 252 candidati promossi 18 (7,1%), altre discipline si attestano tra il 13% e il 20 % dei promossi.
In altre discipline il dato, invece, è in controtendenza.
Le percentuali dei candidati ammessi alla prova orale sono molto alte: Scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche: su 74 candidati 72 promossi (97,3%); Scienze matematiche applicate: su 135 candidati 112 promossi (83%); Laboratori di tecnologie e tecniche delle comunicazioni multimediali: promossi 14 su 14 (100%).
Difficile sicuramente individuare le cause, considerando che tutti i partecipanti al concorso sono già abilitati all’insegnamento. Qualcosa evidentemente non quadra.
E così avremo chi, bocciato al concorso, ma abilitato entrerà nella scuola come supplente annuale per coprire i numerosissimi posti non coperti dai candidati “idonei”.
E di nuovo si riparte con una scuola sotto stress, con docenti di ruolo “chiamati” dagli ambiti territoriali per tre anni dal dirigente scolastico e poi tra tre anni si vedrà e numerosi supplenti nelle classi. Insomma una scuola che non trova pace ma con insegnanti che, nonostante tutto (!), con il loro lavoro garantiranno il diritto allo studio degli studenti.
Per finire, è necessario denunciare la situazione del personale non docente -ATA- (dimenticato dalla “buona scuola”) che sta subendo norme restrittive e vivendo l’invisibilità del proprio lavoro e della propria funzione fondamentale per il sistema scolastico. Anche per questo settore avremo inLombardia più di 1.200 supplenti che, insieme alle colleghe e colleghi di ruolo, contribuiranno a garantire, con la vigilanza, l’assistenza, le funzioni amministrative e contabili e la gestione dei laboratori l’offerta formativa alle studentesse e agli studenti.
Nel frattempo il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale della scuola è bloccato da sette anni!