FONTE: Orizzonte scuola
Una docente precaria catanese che lavora a Bergamo ha postato sul gruppo facebook “ProfessioneInsegnante” la sua esperienza nella richiesta del sussiduo di disoccupazione Naspi.
Dopo essere stata al Centro per l’Impiego della sua città, ha dovuto firmare il patto di servizio, ma le hanno anche chiesto di presentarsi al centro una volta al mese per portare le prove della sua ricerca di lavoro. In pratica deve portare il curriculum con sopra timbro, data e firma del titolare delle aziende dove si presenta a cercare lavoro, deve stampare la cronologia delle sue ricerche di lavoro su internet, le ricevute della sua candidatura ad offerte di lavoro, deve iscriversi al sito Cliclavoro e fare ricerche anche su B@checa lavoro Regione Sicilia e stampare la cronologia delle ricerche. Se non adempirà a tutti questi impegni, le sarà revocata la disoccupazione.
La docente afferma di essere molto preoccupata, anche perché ha il padre in precarie condizioni di salute e non ha tempo di mettersi a girare per aziende, ma il rischio è appunto quello di non avere più il sussidio, e non solo, perché le hanno anche detto al centro che l’inps potrebbe richiedere indietro le somme già percepite.
“Questa è l’ennesima schifezza partorita da questo Governo!” conclude la docente su Facebook.