di Dino Caudullo
Si attendeva con una certa curiosità da parte degli addetti ai lavori, e certamente con ansia da parte dei docenti ricorrenti, l’udienza pubblica dello scorso 14 luglio innanzi alla sezione III bis del Tar Lazio, in occasione della quale era prevista la discussione in sede di merito di diversi ricorsi proposti avverso il DM 325/2015, nonché avverso la nota Miur del 6.10.2015 che limitava la possibilità di inserimento nelle Gae ai soli docenti destinatari di provvedimenti giurisdizionali favorevole.
Dopo l’estenuante attesa durata mesi, il tutto si è risolto in un nulla di fatto.
Il Collegio giudicante, presieduto dal presidente Savoia, ha infatti ritenuto opportuno, e come dargli torto, attendere la pronuncia di merito, anch’essa altrettanto attesa, del Consiglio di Stato in Adunanza plenaria, prevista in esito alla prossima udienza del 16 novembre.
Difatti, in occasione dell’udienza del 27 aprile scorso, l’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato aveva ritenuto opportuno disporre l’acquisizione di alcune informazioni in ordine alla consistenza numerica del contenzioso riguardante i diplomati magistrale, rinviando all’udienza del 16 novembre la decisione di merito.
Ritenuto indispensabile attendere l’esito di detta udienza, anche per capire l’assetto definitivo che potrebbe prendere la vicenda, quantomeno in sede di giurisdizione amministrativa (ed in attesa della decisione delle sezioni unite della Corte di Cassazione che dovrà decidere se la materia rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo o del giudice del lavoro), il Tar Lazio ha quindi disposto la cancellazione di tutte le cause dal ruolo di udienza, rinviando le discussioni a data da destinarsi.
Dopo la pronuncia di merito dell’Adunanza plenaria, tenuto conto della cancellazione delle cause dal ruolo, tutti i legali che stanno patrocinando questi ricorsi dovranno quindi presentare apposita istanza, al fine di ottenere la fissazione della nuova udienza per la discussione degli stessi.