FONTE: www.orizzontescuola.it . Da circa un mese si sta svolgendo un confronto serrato tra la rappresentazione politica del Miur e i segretari dei 5 sindacati rappresentativi per giungere alla stesura di una sequenza contrattuale sulla chiamata diretta degli insegnanti assegnati agli ambiti territoriali.
Essa servirà all’attribuzione dell’incarico triennale. Anticipiamo i contenuti della bozza di questo documento, che potrebbe ancora subire delle modifiche.
La prossima settimana infatti è previsto un altro incontro con il sottosegretario Faraone e dal dibattito potrebbero ancora scaturire aggiustamenti, modifiche e migliorìe.
Indichiamo in anteprima i contenuti più significativi della bozza.
La procedura di assegnazione dei docenti alle scuole potrebbe avvenire in due fasi: la prima per coloro che sono stati assunti fino al 2015/16, da concludersi entro il 31 agosto, e la seconda destinata ai neoimmessi in ruolo dell’a.s. 2016/17, da concludersi entro il 15 settembre.
Le diverse fasi della procedura dovrebbero svolgersi contemporaneamente per ordine di scuola.
Innanzitutto verranno individuati degli indicatori/requisiti (10-15) afferenti a tre macro-aree (informatica, lingue, disabilità e BES).
Il Dirigente sceglie tra questi 3 requisiti che a suo parere i docenti della scuola che dirige dovrebbero possedere. Pubblica quindi un avviso/bando con cui mette a disposizione questi requisiti per il numero di posti disponibili nella sua scuola (questa operazione deve avvenire prima della pubblicazione dei movimenti, previsti per fine luglio – agosto).
Una volta pubblicati i movimenti, i docenti assegnati all’ambito territoriale potranno presentare la richiesta di assegnazione ad una o più scuole dell’ambito attraverso Istanze on line, indicando i titoli posseduti, che dovranno coincidere con quelli ricercati dal DS.
Il Dirigente scolastico esamina quindi le domande pervenute e stila una graduatoria sulla base del numero dei requisiti/indicatori posseduti (se un solo docente possiede tutti e tre i requisiti/indicatori il posto è suo). A parità, se cioè ad es. più docente possiedono tutti e tre i requisiti, si procederà in base al punteggio della mobilità. Se nessuno dei docenti possiede tutti e tre i requisiti/indicatori individuati, in questo caso si scala su chi ne possiede due, poi uno, poi neppure uno (tra questi ultimi prevale chi ha il punteggio della mobilità più elevato).
A questo punto il Dirigente propone l’incarico al docente. Il docente può rifiutare solo se chiamato anche in un’altra scuola (le proposte saranno contemporanee).
Gli insegnanti che non verranno chiamati dai Dirigenti Scolastici saranno assegnati dagli Uffici Scolastici in base al punteggio di mobilità sui posti residui.
Nella bozza del contratto è specificato che in ogni caso i docenti assegnati all’ambito territoriale potranno presentare domanda di assegnazione provvisoria, come è loro diritto.
Va precisato – come d’altronde avevamo anticipato – che il colloquio non è citato nei criteri.
A questo punto rimane da capire quanto sarà ampio il margine di discrezionalità del Dirigente Scolastico ed è su questo punto – a quanto pare – che non si chiude ancora la trattativa. Ossia, posto che i Dirigenti Scolastici dovranno basarsi su questi indicatori , secondo i sindacati la graduatoria dovrebbe essere formata esclusivamente con la quantità numerica degli indicatori, mentre il Miur insiste perchè si lasci ai Dirigenti discrezionalità nella decisione sulla priorità da dare ai requisiti/indicatori.
I sindacati, pur avendo proposto molti dei punti accettati dal Miur, insistono ancora nel non affidare al solo Dirigente Scolastico l’onere della scelta dei requisiti/indicatori, senza un momento di verifica collegiale.
Come è facile comprendere, si tratta inoltre di una procedura molto complessa che, dati i tempi in cui verrà avviata, rischia di mettere in serio pericolo l’avvio ordinato dell’anno scolastico.