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Scuola, novità: addio alla titolarità d’istituto e cambiamenti per le supplenze

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Le novità previste dall’entrata in vigore della Buona Scuola non sono le migliori per i professori, che vedranno sparire la titolarità d’istituto e saranno costretti a spostamenti anche regionali. Vediamo cosa cambia per la titolarità e le supplenze con la Buona Scuola.

Le novità che arrivano dalla scuola per l’anno 2016/2017 sono abbastanza inquietanti, dal momento che spagnasembrerebbero sparire le titolarità di scuola e si passerebbe ad un sistema di professori jolly. La circolare del Miur infatti non riporta buone notizie per gli insegnanti che dal prossimo anno potrebbero veder sfumare il sogno del “posto fisso” ed essere costretti aspostarsi da un istituto all’altro.

Anche per le supplenze dell’anno scolastico 2015/2016 la situazione sembra disperata, dal momento che ancora non ci sono indicazioni su cosa si debba fare per chi dovrà prorogare il servizio. In una circolare di settembre il Miur faceva infatti sapere che la proroga sarebbe avvenuta entro il 30 giugno 2016, ma al momento non ci sono notizie su questo fronte. L’Anief annuncia una raffica di ricorsi nel caso in cui il Ministero non dovesse rispettare gli accordi presi in precedenza.

L’anno scolastico è appena concluso e già sono cominciate le polemiche per il successivo. Il Miur infatti sembra essere in un periodo di forte disorganizzazione, dal momento che sono troppi gli impegni che si sovrappongono. Il Concorso Scuola 2016, il rinvio costante del TFA, i criteri di abilitazione per i futuri insegnanti che non sembrano stabiliti in modo chiaro, si accavallano con la Maturità e le classiche problematiche del Ministero.

I problemi sono tutti per i docenti, che si trovano in una condizione di costante disagio e sembrano essere sempre più colpiti dalle riforme della scuola. Cosa succede con la fine della titolarità di scuola? Come si può sapere se il posto vacante che si occupa potrà essere mantenuto più a lungo? Vediamo insieme le novità sulla scuola per l’anno 2016/2017.

Scuola, novità: fine della titolarità di scuola per i docenti

La circolare arriva oggi dal Miur e prevede la costruzione, entro il 30 giugno, dellescuole in rete. Una piattaforma di istituti che si mettono in contatto per cercare delle reti di collaborazioni didattiche. Questo insieme agli altri provvedimenti comporta la fine della titolarità d’istituto per i professori della scuola pubblica.

Le novità riguardo la regionalizzazione degli incarichi dei docenti, la facoltà del Dirigente d’istituto di smistare gli insegnanti nelle altre sedi e la chiamata diretta portano solo ad una conseguenza: la fine della titolarità di scuola. In questo modo infatti i professori dovranno spostarsi all’interno degli istituti, entrando a far parte dell’organico potenziato. Questo è ciò che purtroppo sembra avverrà da settembre.universitc3a02

Nel comma 70 della Legge 107/2015 si legge inoltre che entro il 30 giugno 2016 le scuole dovranno costruire delle reti d’istituti finalizzate “alla valorizzazione delle risorse professionali, alla gestione comune di funzioni e di attività amministrative, nonché alla realizzazione di progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive o culturali di interesse territoriale, da definire sulla base di accordi tra autonomie scolastiche”.

Nella stessa Buona scuola si prevede che i docenti possano essere smistati nella rete di scuole e essere impiegati negli istituti che hanno maggiore richiesta di personale. Nella nota 2151.07-06-2016 inviata oggi dal Miur agli istituti si legge che le scuole devono attivare le procedure per la realizzazione delle reti entro e non oltre il 30 giugno 2016, in modo da far entrare in vigore le normative previste dalla Buona Scuola entro settembre 2016.

Le reti di scuole, da quanto si capisce dalla circolare del Miur, saranno di due tipi:

  • di ambito: da cui verranno presi i nominativi dei professori per la chiamata diretta;
  • di scopo: rete di istituti con degli obiettivi in comune.

Se a questo si aggiunge la regionalità degli organici, che nel comma 66 è spiegata nel seguente modo “i ruoli del personale docente sono regionali, articolati in ambiti territoriali, suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto”, si arriva a capire le conseguenze future del piano.

La cadenza dell’organico regionale è prevista ogni tre anni e comporta che il docente, scaduti i tre anni di servizio “si trova in una condizione di incertezza professionale”. Queste le parole del presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, che aggiunge:

dal prossimo anno, prepariamoci al docente transumante, pure se di ruolo: prima scelto, poi utilizzato come tappabuchi, anche su materie affine e per le quali non è abilitato e infine rigettato nella mischia all’occorrenza. E la chiamano BuonaScuola.

Scuola, novità 2016: supplenze docenti, perché l’Anief diffida il Miur?

Nessuna buona notizia neanche per l’estensione del periodo di supplenza, la cui comunicazione dovrebbe arrivare entro il 30 giugno 2016, ma di cui ancora non si hanno informazioni. A parlare, anche in questo caso, è Marcello Pacifico che ricorda:

era il 10 settembre del 2015 quando dal Miur era stato annunciato che la scadenza dei contratti a tempo determinato sui posti rimasti disponibili al termine del piano straordinario di assunzioni, inizialmente disposta al 30 giugno, sarebbe stata prorogata al 31 agosto nel caso ricorressero le condizioni di legge. Ebbene quelle condizioni, chiaramente indicate dalla legge 124 del 3 maggio 1999, in moltissimi casi ricorrono eccome: i posti vacanti e disponibili sono però rimasti assegnati in supplenza solo fino al 30 giugno, mentre la legge ne dispone chiaramente la scadenza al 31 agosto.

La situazione ha portato l’Anief a diffidare il Ministero e a richiede il tempestivo intervento delle Direzioni Generali per il personale scolastico, al fine di comunicare le informazioni all’Ufficio regionale. Il sindacato invita inoltre i professori coinvolti a verificare le condizioni del loro posto di lavoro facendo istanza di accesso agli atti.

Nel caso in cui dalle verifiche del docente risultasse che il posto rimane vacantedopo il 30 giugno e che il Ministero non ha ancora comunicato la proroga fino al 31 agosto, allora gli interessati potranno fare ricorso e chiedere l’estensione del contratto.
Come in ogni problema che riguarda la scuola l’unico aiuto che i docenti hanno è quello dell’Anief, che anche in questo caso si impegna ad aiutare i professori con il ricorso e a far applicare i loro diritti.

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