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Concorso Dirigente scolastico, quali sono i requisiti d’accesso?

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FONTE: www.latecnicadellascuola.it – I boatos sul prossimo bando per il concorso a dirigente scolastico circolano da qualche settimana e si considera come ormai imminente la sua pubblicazione.

Si suppone, dando credito ad alcune indiscrezioni, che la prova scritta non sarà un tema su un argomento specifico laureati-con-noi-1024x356ma sarà modellata sullo schema del concorso a cattedra per docenti, ovvero quesiti con testi brevi. La traccia sarà unica (questo quasi con certezza) per tutte le regioni. Non è escluso che nella prova possa apparire la risoluzione di un caso concreto di gestione scolastica e dovrebbe esserci qualche domanda di lingua inglese. E mentre si parla di come saranno le prove scritte poco si sa sui requisiti d’accesso per la partecipazione all’esame.

Intanto un nodo da sciogliere è se potranno partecipare soltanto coloro che hanno maturato almeno un quinquennio di docenza dopo avere ottenuto il ruolo o se invece sarà sufficiente per i cinque anni di esperienza anche il servizio di precariato. Ipotesi quest’ultima che aprirebbe le porte del concorso ad un numero di aspiranti molto alto e che comunque eviterebbe il rischio di impugnazione del bando da parte di chi si sentirebbe ingiustamente escluso.
A favore della possibilità di conteggiare il servizio di precariato nei 5 anni di servizio per partecipare al concorso DS vi sono diverse pronunce e anche il buon senso porterebbe agli stessi risultati. Qual è la differenza  – l’abbiamo già scritto – fra un docente che ha insegnato per più di vent’anni da precario ma è entrato di ruolo quest’anno e un altro che invece è fisso al suo posto da sette anni nella stessa scuola dopo avere vinto un concorso?

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Chissà se al Miur hanno fatto queste considerazioni anche se la sensazione che si ha in tema di ricorsi è che il Ministero tagli corto e non consideri troppo i rischi. Non solo, ma per misurare o meno le proprie ragioni a Viale Trastevere pare che si usi come metro il numero dei ricorrenti piuttosto che le ragioni delle impugnazioni ed in questo caso è facile prevedere che non sarebbero moltissimi ad impugnare il bando per Ds.
Piuttosto al Miur si dovrebbe pensare che il dirigente scolastico del futuro con la legge n. 107/2015 ha nuove e diverse responsabilità rispetto al passato e che il requisito dei 5 anni è un aspetto trascurabile rispetto alla necessità che i nuovi Ds (ma il discorso andrebbe esteso anche ad altre figure apicali dell’organizzazione scolastica) non possono non avere una consolidata cultura giuridica, economica e manageriale per svolgere al meglio il proprio lavoro.

Fino a questo momento per certificare questa competenza si è pensato di prevedere nei programmi di studio per il concorso una buona parte di legislazione scolastica. Ma attenzione, sono tante le novità che la legge n. 107/15 ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano e con le quali ci si deve necessariamente integrare, per cui non è sbagliato pensare che sia nato un “nuovo diritto del lavoro e amministrativo” applicabile ad un elevato numero di dipendenti pubblici che appartengono al comparto scuola.

E non basta conoscere la legislazione scolastica per essere attrezzati a stare ai vertici di questo fenomeno, a partire dal dirigente scolastico fino al più alto funzionario del Miur.

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